Il Partito Democratico di Messina pone i riflettori su una tema cruciale riguardante il futuro di Messina, oggi sempre più al centro del dibattito pubblico locale e nazionale, il Ponte sullo Stretto. Tanti sono i dubbi sollevati dall’opera, ma anche i benefici prospettati dai suoi fautori.
I consiglieri comunali PD propongono un referendum, basandosi sulle disposizioni presenti nello Statuto comunale, che lo permettono, sostenendo l’importanza di coinvolgere attivamente la comunità nella decisione riguardante un progetto così significativo e di grande impatto sul territorio.
La delibera presentata dai membri del PD stamane, durante una conferenza stampa, si basa su una serie di domande fondamentali: come è possibile che, in un momento in cui il Paese discute su un’opera così rilevante, il parere del territorio venga ignorato? Perché non dare voce alla popolazione, che potrebbe beneficiare o subire grandi disagi a causa della realizzazione del ponte?
Nella delibera viene tirata in causa “la violazione dell’articolo 22 sull’indizione” di dibattiti con i portatori di interesse e con la comunità. I proponenti sottolineano che “si è tenuti a un dibattito pubblico per opere dai costi minimi di 500 milioni”. Dunque affermano: “è scontato che sia necessario per opere come questa, valutata 14 milioni”.
Il capogruppo Felice Calabrò sottolinea che “la proposta del referendum non è influenzata dalla posizione del PD, ma dalla preoccupazione per il coinvolgimento effettivo della comunità”. La sua dichiarazione evidenzia “il desiderio di garantire che la decisione sul ponte sia il risultato di un dibattito pubblico e di un’ampia consultazione. I cittadini recentemente, con la pubblicazione del piano particellare da parte di Stretto di Messina spa, hanno capito che ci saranno anche molti disagi e vorranno esprimersi”.
Alessandro Russo aggiunge che “la delibera proposta non vincolerebbe l’azione amministrativa, ma sarebbe un importante strumento per comprendere il pensiero della città”. Fa anche riferimento all’esempio della Tav e all’importanza della partecipazione popolare nel determinare il destino delle grandi opere pubbliche. Nel dare un giudizio negativo della Tav, “un’opera impattante e fuori scala, calata dall’alto” ha ricordato come la popolazione “si sia mossa in maniera permanente” per poter dire la propria.
Antonella Russo enfatizza l’importanza del dibattito pubblico e della partecipazione dei cittadini nel processo decisionale. Sottolinea “la mancanza di confronto e dibattito pubblico riguardo al ponte, nonostante l’impatto significativo che avrà sulla vita quotidiana dei cittadini. Chiede chiarezza sul perché un progetto così imponente non abbia previsto un dibattito pubblico adeguato”. Ha spiegato che “Villa San Giovanni ha attivato forme di partecipazione popolare, pur avendo l’opera un impatto inferiore lì, rispetto a Messina. Il sindaco Basile è andato in conferenza dei Servizi a Roma ma abbiamo avuto solo un confronto con lui il giorno prima. La mancanza di dibattito pubblico è stata più volte evidenziata dal PD, anche al ministero dell’Interno. Abbiamo provato a inserire il dibattito nei decreti, ma il centrodestra si è opposto”.
La delibera prevede anche l’impegno dell’Amministrazione comunale a opporsi all’avanzamento del progetto fino a quando non sia stato attuato un adeguato livello di dibattito pubblico e anche di indire sedute di Consiglio comunale aperte ai cittadini per permettere un dibattito più ampio e democratico sull’argomento.
In sintesi, la proposta del PD di Messina per un referendum sulla questione del Ponte sullo Stretto è motivata dalla volontà di assicurare trasparenza, coinvolgimento e partecipazione della comunità nella decisione su un progetto che avrà ripercussioni durature sull’intero territorio.
Servirà che la maggioranza del Consiglio Comunale approvi la delibera perché sia indetta la consultazione. Dunque oltre al PD, serve almeno l’apporto in Consiglio della maggioranza che sostiene il sindaco Federico Basile, che di recente ha espresso dubbi sull’opera e sui suoi costi sociali, sostenuto anche dal leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, ormai fermo oppositore del Ponte.
La prima reazione alla proposta.
La primissima reazione, entusiasta, viene però da una voce esterna alle istituzioni elette. È di Giulio Perticari, portavoce locale di Più Europa Messina, che più volte in passato ha rilanciato l’idea di un referendum.
“Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per la delibera del gruppo consiliare del PD per un referendum consultivo sul ponte. – così si esprime in una breve nota Perticari – Da mesi il nostro gruppo porta in piazza un appello al consiglio comunale affinché i cittadini messinesi possano proporre referendum e petizioni. Senza un regolamento attuativo lo statuto permette solo alla maggioranza in consiglio comunale la facoltà di indire referendum. Ci auguriamo – conclude Perticari – che il consiglio approvi il referendum proposto dal PD all’unanimità e si renda conto che la partecipazione democratica dei cittadini è vitale”.
Michele Bruno.