Matilde Siracusano e Dafne Musolino, rispettivamente sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento in quota Forza Italia e senatrice di Italia Viva, rispondono a Cateno De Luca in merito al percorso legislativo della legge sulle baraccopoli, dietro il quale vi sarebbe stato un voto di scambio secondo l’ex sindaco di Messina.
“La legge sulle baraccopoli e il risanamento della città di Messina devono rimanere fuori dalle polemiche politiche – afferma in un video Matilde Siracusano -, ma dopo l’ennesima bugia e l’ennesima menzogna pronunciate nelle piazze dall’ex sindaco peloritano serviva una risposta. De Luca sostiene che la legge sulle baraccopoli non sia frutto del mio lavoro parlamentare, condotto per anni con serietà, competenza e abnegazione, e anche con la buona fede in merito all’amministrazione comunale di allora, ma bensì di un voto di scambio, di un accordo con il presidente Berlusconi per candidare Dafne Musolino alle europee (Musolino era candidata nella lista di Forza Italia alle europee del 2019, ndr). Questa ricostruzione non solo è falsa, ma è anche irrispettosa nei confronti della senatrice Musolino, una donna che stimo, radicata nel territorio, e che meritava quella candidatura. Una candidatura costruita sul campo con la buona politica. Altro che voto di scambio”.
“La verità storica dei fatti non può essere mescolata e non può essere oggetto di rimaneggiamenti per fini elettorali – afferma Dafne Musolino – La legge sul risanamento nasce grazie al lavoro parlamentare di Matilde Siracusano, sicuramente anche con una giusta intuizione di Cateno De Luca. Ma non c’è stato alcun accordo elettorale o alcun voto di scambio, come invece ripete il sindaco di Taormina nei suoi comizi. Queste affermazioni sono gravissime, ne prendo le distanze, la denuncio come notitia criminis, perché De luca dice cose illegittime e false. La mia candidatura alle europee del 2019 nelle liste di Forza Italia è stata fatta nell’ambito di un accordo politico, tutto alla luce del sole, niente di più. Non posso accettare che si parli di voto di scambio, anche perché quando è iniziato l’iter legislativo della legge sulle baraccopoli Forza Italia non era al governo”.