Tregua armata fino all’esito delle votazioni per le elezioni europee. Cateno De Luca, dopo gli strali lanciati all’indirizzo dei suoi colonnelli (assessori comunali e componenti delle Partecipate comunali), cambia strategia.
Niente dimissioni, ma solo una tregua politica armata. Fissato il tetto di 60mila voti in città e 90mila nella provincia di Messina per mantenere lo status quo. Se il risultato non dovesse arrivare, lo ha detto chiaramente il leader di Sud chiama Nord, salteranno le teste.
Il cambio di strategia è determinato dall’ormai imminente scadenza elettorale e non avrebbe avuto senso azzerare le cariche esistenti. Ma la reprimenda è servita perché è ripresa a pieno regime la carica dei fedelissimi, almeno sui Social.
Dopo la sfuriata di Cateno De Luca è stato un susseguirsi di condivisioni Social degli appuntamenti elettorali e dei messaggi del proprio leader da parte di coloro i quali si sentono sotto esame.
Ma dal virtuale al reale ci sono di mezzo le urne elettorali dalle quali usciranno fuori dei numeri. Il livello di popolarità, soprattutto a Messina, è crollato spaventosamente per via di qualche errore politico-amministrativo commesso dalla Giunta. La questione delle Isole pedonali, e più in generale della viabilità, inciderà notevolmente sul voto. A Messina c’è un malcontento diffuso da parte dei cittadini che potrebbe tradursi in una “bacchettata” elettorale.
Fatto sta che Cateno De Luca ha deciso di soprassedere, ben conscio che oggi una presa di posizione netta con quelli che reputa “traditori” della sua fiducia, avrebbe segnato il tracollo politico del suo movimento.
I sondaggi comunque arridono alla lista “Libertà”, anche se la soglia del 4% per conquistare qualche seggio al Parlamento europee sembra ben lontana. Ma con Cateno De Luca tutto è possibile.
Intanto, i destinatari del messaggio del leader maximo è giunto a destinazione e per il momento rimane tutto invariato.