Pala Rescifina, La Fauci: “Cifre irrisorie per affitto, Comune ci perde”

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Pala Rescifina, La Fauci: “Cifre irrisorie per affitto, Comune ci perde”

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martedì 14 Maggio 2024 - 12:14

il vice presidente supplente del Consiglio comunale Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia) interviene con una nota sulle tariffe stabilite dal Comune di Messina per l’affitto del Pala Rescifina, ritenute troppo basse.

«Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere lumi, al sindaco Basile, sul tariffario attuale per la locazione del Pala Rescifina. In questo periodo, infatti, sono tantissimi gli eventi che si stanno svolgendo e svolgeranno nei mesi prossimi nella struttura della zona sud della città. Importantissimi concerti che porteranno nella nostra Messina artisti di primissimo livello, cosa che muoverà l’indotto dell’intero territorio in maniera, certamente, importante. Questo, però, non significa che il Comune di Messina debba perderci. Sì, perché organizzare un evento al Pala Rescifina non costa poi molto. “Solo” 1500 euro per l’affitto di una singola giornata, a fronte di manifestazioni che hanno costi per l’utente (il biglietto) tutt’altro che irrisori».

«Chiaro, la cifra va intesa per singolo giorno, – continua La Fauci – quindi andrà moltiplicata per tre visto che i promotori necessitano di un giorno per il montaggio del sistema di palco e luci e uno per lo smontaggio. Per un totale di 4500 euro. La cifra incassata dal Comune di Messina è, comunque, alquanto bassa in proporzione ai costi e ai guadagni del promotore dell’evento. L’amministrazione, infatti, deve “investire” per il normale e regolare svolgimento dell’evento in questione. Parliamo, per esempio, dei servizi di polizia municipale o delle navette (a titolo gratuito) che, però, prevedono un lavoro straordinario sia degli agenti che dei dipendenti dell’ATM. Spese, spese, spese… per incassare tra 1500 e 4500 euro? Siamo di fronte, in maniera evidente, a un errore di superficialità visto che questo tariffario era stato rimodulato durante il periodo di pandemia da Covid-19».

Giandomenico La Fauci

«Le cifre erano, quindi, inferiori al normale – spiega – visto che l’organizzazione dell’evento riguardava ben altri numeri. L’emergenza pandemica, però, è terminata da un bel po’, per questo sarebbe il caso di tornare alle vecchie tariffe. Chiaro, l’amministrazione deve tutelare la possibilità di incrementare il numero di eventi in città, ma senza andare in perdita. Facile pensare, infatti, che molti degli eventi previsti siano stati “favoriti” dalla bassa richiesta formulata ai promotori.Il mio invito, oltre a quello di ripristinare le tariffe alla versione pre-pandemia, è quello di fornire una tabella pubblica e facilmente accessibile, così da far trionfare la trasparenza ed eliminare ogni speculazione su possibili iniquità o trattamenti preferenziali».

E conclude «ribadendo quanto sia lodevole la continuità con cui questa amministrazione stia riuscendo a convogliare un grande numero di eventi nella nostra città – che creano indubbiamente ricchezza -, nonostante un’altissima concorrenza che, nel futuro, sarà sempre più crescente. Questo, però, non significa che il tutto debba essere fatto a discapito della casse comunali finendo per diventare un mezzo anche di propaganda».  

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