Il numero 4 e la logica del “voto utile”

Il destino di un movimento politico appeso ad un numero. Il 4, ovvero il numero che precede la percentuale che demarca la soglia di sbarramento, può significare la consacrazione o la fine di Sud chiama Nord. Cateno De Luca, nonostante lo stop forzato per ragioni di salute, ha ripreso a macinare chilometri per tentare di raggiungere quel numero (perfetto) che gli consentirebbe di sbarcare al Parlamento europeo. Un numero che per i sondaggi è molto distante, per altri (quelli commissionati da Affari Italiani), sarebbe ad un tiro di chioppo. I sondaggi, tutti indistintamente, hanno un margine d’errore che si attesta fra il 3 e il 3,5 per cento, ciò significa che per superare lo sbarramento devi essere di gran lunga sopra la soglia del 4%.

Sud chiama Nord è decisamente sotto, ma in politica non è raro assistere ai miracoli elettorali. Del resto alle scorse Politiche De Luca fece il pieno dei voti a Messina e ciò gli ha consentito di centrare due seggi. Uno perso con la Musolino, l’altro ottenuto con Francesco Gallo.

Francesco Gallo s’è allontanato da De Luca?

A proposito, che fine ha fatto il parlamentare di Sud chiama Nord? E’ praticamente scomparso dai radar della politica locale: si sussurra che anche lui sia sull’uscio della porta in attesa di comunicare ufficialmente il suo abbandono.

Ma torniamo alle Europee, una competizione che non ha mai appassionato gli italiani viste le basse percentuali e che ha sempre premiato i partiti strutturati. Generalmente chi va a votare per eleggere gli eurodeputati, scegli la via del cosiddetto “voto utile”. Il voto a chi ha ottime chance di superare lo sbarramento. Ecco perché quel maledetto 4 è una mannaia sulla testa dei piccoli partiti.

Davide Gambale

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