E’ stato sufficiente un preannuncio di querela per silenziare l’on. Angelo Bonelli. Il portabandiera della campagna mediatica “No-Ponte” è stato azzittito dal senatore Nino Germanà, il quale ad inizio settimana ha annunciato di avere dato mandato a un penalista per denunciare il portavoce dei verdi. Da lunedì si sono perse le tracce di Bonelli che ha preferito non commentare l’iniziativa del senatore leghista. Bonelli si è chiuso nel silenzio più assoluto perché evidentemente sa che ha superato ogni limite della “decenza” politica. Si può essere contrari ideologicamente alla realizzazione di un’opera, ma argomentare la propria contrarietà con le bugie non è consentito dalla legge italiana.
Tuttavia, il danno è stato fatto: nel senso che le fake di Bonelli&C. corrono ancora sulla rete avvelenando il dibattito politico sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Mettere fine alla circolazione delle notizie false deve essere la parola d’ordine di chi il Ponte lo vuole ed ha deciso di realizzarlo. La società Stretto di Messina sta tentando di chiarire gli aspetti controversi, quelli sui quali fanno leva i contrari e politici come Bonelli che ha infarcito i suoi discorsi di “luoghi comuni” che hanno inasprito il dibattito. Oggi c’è comunque poco su cui dibattere, perché il Ponte si farà perché lo ha deciso il governo con una legge dello Stato, su mandato degli elettori che hanno scelto la coalizione di governo di centro-destra, che fra i punti del proprio programma aveva proprio la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.