Cateno De Luca fa un passo di lato. Il progetto nazionale di “Sud chiama Nord” graverà sulle spalle di Laura Castelli e Francesco Gallo (assente). Li ha impalmati il leader del movimento politico ieri sera a Fiumedinisi, durante l’intervento conclusivo dell’assemblea nazionale.
Iniziata intorno alle 20 si è chiusa ben oltre la mezzanotte con l’intervento conclusivo di Cateno De Luca che ha ammesso la “batosta” elettorale delle europee, ma ha anche sottolineato come, rispetto alle politiche del 2022, il partito ha fatto un balzo in avanti sul piano nazionale passando dallo 0,9 all’1,3%. Un balzo in avanti che, comunque, non è servito per conquistare un seggio al parlamento europeo.
Pur avendo un atteggiamento nuovo, meno aggressivo, Cateno De Luca non ha risparmiate alcune bordate a chi si è “incollato” sulle poltrone ottenute. Riferimenti rivolti soprattutto al “gruppo messinese”, dove il leader ha denotato un certo appiattimento. Non è escluso che la nuova fase possa essere accompagnata dal sacrificio di qualche figura istituzionale. Lo ha detto chiaramente, tenuto conto che ha annunciato qualche aggiustamento da mettere in atto con il sindaco Federico Basile.
Se da un lato De Luca ha detto chiaramente di voler fare un passo di lato sul piano nazionale, dall’altro ha rilanciato la sua azione politica su quello regionale. Il leader di “Sud chiama Nord” punta decisamente sulla conquista alla poltrona di governatore e si candida per le prossime elezioni regionali.
Cateno De Luca ha messo da parte l’atteggiamento velenoso, durante i suoi due interventi non sono mancate le bordate al governo regionale e alla vecchia politica delle clientele e delle prebende. Ma non uscite dalla bocca di De Luca parole di intrise di insulti. Politicamente, De Luca ha dato l’impressione di una nuova “maturità”, maturata durante il suo buen retiro di Fiumedinisi.
S’è presentata sul palco con un atteggiamento scostante e l’ha lasciato polemicamente perché le è stato imposto di contenere il suo intervento. La Crocè ha puntato l’indice contro chi, a suo dire, ha chiuso le porte ai lavoratori. “Girano video di dipendenti che dicono come ‘Sud chiama Nord’ li abbia traditi”.
La campagna elettorale per le elezioni europee è stato un bagno di sangue. De Luca ha rivelato che sono stati spesi dal movimento più di 1,3 mln di euro e che ancora ci sono da pagare 500mila euro. E per questo il sindaco di Taormina ha chiesto aiuto ai “continentali” che hanno risposto timidamente alle sue sollecitazioni per finanziare il progetto nazionale.