Da domenica 7 luglio, basterà la passione per il mare e un tuffo per scoprire le opere dell’artista Alessandro La Motta, nei fondali della secca di Capistello di Lipari. “Là dove Zefiro soffia”, la sua mostra site specific resterà visitabile fino al 5 agosto. Le sculture dell’artista adagiate sul fondale marino e ancorate, come a suggerire un rinvenimento archeosubaqueo, risveglieranno attraverso le letture e la voce dell’attrice Teresa Saponangelo, il silenzio gli abissi e custodiranno in solitudine il segreto mondo antico da cui provengono, fatto di miti, di divinità, di misteri. Sette opere come le sette isole sorelle delle Eolie, magmatiche, forgiate dal rosso fuoco e sulfureo, temprate dal blu acqueo, turchese e azzurro e dagli sbuffi del vento. Zèfiro alato come una figura angelica, cinge Flora inneggiando alla fioritura, il vento soave spinge sulle isole. Nereidi e sirene sbuffano tra le onde, la primavera accompagna Persefone alla rinascita e Afrodite nasce dalla spuma marina, sciogliendo i fianchi suadenti alla bella stagione. Solitudine e amicizia, nel loro essere “isole opera” custodi di antiche verità e compagnia ai nostri giorni, nel loro disvelamento e riscoperta. Alessandro La Motta è uno dei cinque artisti protagonisti di “Verranno le stelle a toccare la terra”, la mostra diffusa che ha invaso l’isola di Lipari per la quarta edizione di Eoliè 24 Arte Letteratura e Società, curata dalla storica dell’arte Roberta Tosi.
Alessandro La Motta è un artista che indaga da anni i temi del mito facendosi custode della bellezza, attraverso un lavoro di riscrittura del mondo classico. Riminese d’origine, espone con mostre personali in Italia e in ambito internazionale, da Barcellona a New York; dal Parlamento Europeo a Bruxelles alla Tongji University di Shangai in Cina; nel 2011 ha partecipato alla 54^ Biennale di Venezia. Da anni collabora con poeti e scrittori con i quali ha realizzato numerosi libri d’artista.
Proseguono i Dialoghi di Eoliè, prossimo appuntamento domani lunedì 8 luglio alle 19.30 in Piazza San Bartolo: lo storico dell’arte Claudio Strinati sarà̀ impegnato in una conversazione con il sociologo Pier Paolo Bellini su amicizia e solitudine nella storia dell’arte con un focus sull’opera di Raffaello Sanzio.
Il Festival Eoliè assegna, insieme all’Associazione Globe per il clima, la prima edizione del Premio Magma all’artista strombolana Irene Lanza, le cui opere esprimono la cura per il mare e le spiagge della sua isola, coniugando bellezza, creatività e sostenibilità. La cerimonia di premiazione domani lunedì 8 luglio alle 20.30 in Piazza San Bartolo, alla presenza del presidente di Globe, Matteo Favero e il direttore artistico di Eoliè, Francesco Malfitano.
E in serata gran finale con la Cena artistica al White Beach di Lipari alle 21: il menù sarà curato dalla più giovane Chef stellata della guida Michelin, Martina Caruso del Ristorante Signum di Salina. Insieme a lei Joan Crous, artista di origine catalana, realizzerà una delle sue Cenae dal vivo coinvolgendo 13 commensali: a fine cena la tavola, tutti gli utensili e gli avanzi passeranno nelle sue mani e utilizzando acqua, polvere di vetro,
sale e tutta la sua arte… immortalerà per sempre tutto quello che resta e regalerà la sua opera all’isola.
Joan Crous ha realizzato opere e progetti artistici esposti in varie parti del mondo da Montreal a Strasburgo, da Rouen a Parigi, dagli States alla Biennale di Venezia. Nel 2014 riceve il prestigioso Premio Internazionale Glass in Venice dall’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti in collaborazione con la Fondazione Musei civici di Venezia. Straordinario e unico il suo intimo rapporto con l’arte che sviluppa tra luci, acqua, sale, polvere finissima e vetro eternato, cristallizzato dalla sua maestria.