Bilanci non approvati e assunzioni bloccate, il PD fa scoppiare il caso

Michele Bruno

Bilanci non approvati e assunzioni bloccate, il PD fa scoppiare il caso

venerdì 19 Luglio 2024 - 11:26

Assunzioni congelate per almeno nove lavoratori, di cui alcuni hanno già ricevuto addirittura il cartellino ed erano pronti ad iniziare il loro servizio presso il Comune di Messina. Tutto fermo, perché i bilanci consuntivi 2023 non sono stati approvati entro il 30 aprile scorso, dunque le assunzioni non si potevano fare e ad oggi non hanno alcuna efficacia. La situazione si sbloccherà solo dopo l’approvazione dei bilanci.

Il caso lo ha fatto scoppiare il Partito Democratico, nelle persone dei consiglieri comunali Alessandro Russo, Felice Calabrò ed Antonella Russo.

Felice Calabrò e Antonella Russo
Alessandro Russo

“Da sempre questo gruppo consiliare ha manifestato forti dubbi in ordine alla gestione del personale comunale da parte e dell’amministrazione precedente e dell’attuale, tuttavia mai avremmo immaginato di dover assistere a situazioni paradossali come quelle attuali, in cui veramente la realtà (davvero grottesca) ha di gran lunga superato la fantasia (anche la più assurda)” hanno affermato in una nota i consiglieri.

“Dall’esame di diversi provvedimenti amminstrativi, abbiamo potuto appurare che il comune di Messina ha assunto, contrattualizzato ed assegnato ai vari dipartimenti 6 unità di personale nel corso del mese di giugno 2024; ha assunto, ma non ancora contrattualizzato (per la precisione, nei casi in esame, il contratto è stato sottoscritto solo dai dipendenti e deve essere ancora firmato dal dirigente competente) 2 unità di personale con decorrenza 1 luglio. In merito a queste 2 risorse, inoltre, abbiamo appreso che le medesime, sebbene non abbiano ancora ricevuto copia del contratto sottoscritto dal rappresentante dell’ente, sono state già dotate di relativo badge per la timbratura e sono in attesa della relativa assegnazione al dipartimento di competenza; infine, ma non ultimo, la detta amministrazione ha conferito, con l’utilizzatissimo strumento sancito dall’art. 1 10 D. Lgs. 267/2000, l’incarico di direzione del Corpo di Polizia Municipale, giusta decreto sindacale del 03/05/2024 (sul reiterato uso del conferimento di incarichi dirigenziali ex art. 1 IO, ci riserviamo un puntuale approfondimento)” spiegano i consiglieri, che fanno quindi riferimento al conferimento dell’incarico di comandante della Polizia municipale a Giovanni Giardina.

“La realtà sopra esposta, appalesa i macroscopici errori commessi nella gestione del personale comunale, la cui responsabilità, evidentemente, non potrà essere scaricata, com’è costume ed uso nel bel paese, addosso ai singoli funzionari, semplici esecutori di disposizioni impartite dai vertici amministrativi, i quali dovranno, per contro, unitamente al vertice politico dell’ente, rispondere nelle opportune sedi, tenendo indenne l’ente locale da qualsivoglia nocumento” continuano.

E concludono annunciando che “nei prossimi giorni, acquisiti gli ulteriori documenti, chiederemo la convocazione delle SS. LL. nella competente commissione consiliare e valuteremo le ulteriori iniziative da intraprendere a tutela del comune di Messina”.

francesco fucile, segretario generale Cgil

Anche Fp Cgil interviene, nelle persone del segretario generale Francesco Fucile e del segretario provinciale Giuseppe Previti:

“Sei sono in possesso di contratto di assunzione sottoscritto regolarmente dalle parti. Due dipendenti, invece, si trovano in una situazione paradossale, angosciante sia sul piano pratico che psicologico. Dall’1 luglio 2024, data di “assunzione”, pur in presenza del tesserino per la timbratura consegnato dagli uffici, con regolare apertura di posizione contributiva all’Inps, e nonostante gli sia stato sottoposto il contratto e solo da loro firmato, apprendono che non si è instaurato alcun rapporto di lavoro con il Comune di Messina. In sostanza, da allora sono in attesa della firma del direttore generale e dell’assegnazione a un Dipartimento e/o ufficio”.

“Infatti, lo scorso 17 luglio, il direttore generale, con una comunicazione, ha reso loro noto che “erroneamente era stato comunicato di potere sottoscrivere il contratto di lavoro subordinato con il Comune di Messina in data 28.06.2024”. E che pertanto, in osservanza della citata normativa, il direttore generale non ha sottoscritto il contratto e che nessun tipo di rapporto di lavoro si è instaurato con i lavoratori. Per il direttore generale tutto si concretizzerà non appena approvato il rendiconto e il consolidato” continuano.

“il ragioniere generale ha comunicato a tutti gli uffici comunali che in assenza dell’approvazione del consuntivo 2023 non si potevano fare assunzioni? Il direttore generale non era a conoscenza che il rendiconto 2023 non risulta a tutt’oggi approvato? La segretaria generale, che ha assegnato ai Dipartimenti il personale assunto 1 e 4 giugno2024, compreso il dipendente in comando, come mai non ha bloccato tutto? I dipendenti dell’ufficio preposti all’assunzione hanno ricevuto direttive in merito alla mancata approvazione del consuntivo 2023?” concludono i sindacalisti.

Dafne Musolino

Interviene anche la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino:

“L’avevo detto e l’ho ripetuto che questa amministrazione di Messina non aveva nulla a che vedere con la precedente. Superficiali, pasticcioni e, come in quest’ultimo caso…incompetenti. Si è voluto far passare il messaggio che la non approvazione del bilancio consultivo fosse quasi un segnale di buona amministrazione, perché anche altri comuni erano nella stessa situazione e adesso scappa fuori che le assunzioni che l’amministrazione ha fatto in fretta e furia dopo il 30 aprile non potevano essere fatte e ora sono congelate.Perché non si potevano fare? Semplice perché la legge italiana (questa sconosciuta) vieta espressamente ai comuni di fare assunzioni nel caso (come quello di Messina) in cui i documenti contabili non siano stati approvati entro i termini previsti”.

“Lo ha dovuto ammettere anche il Direttore Generale e viene da chiedersi prima dove fosse. Nonostante questo per sei dipendenti il contratto di assunzione è stato regolarmente sottoscritto anche dal Comune e per un dipendente in comando è stata fatta la relativa assegnazione. Per altri due dipendenti la data di assunzione era il primo luglio e da quel giorno hanno il tesserino per timbrare e una posizione regolarmente aperta all’INPS e il contratto firmato ma solo da loro, non dal direttore generale” ha spiegato.

“Ora alle persone di buona volontà di Messina sarà più chiaro perché mi sono occupata di cosa stava facendo l’amministrazione di Messina, visto che nessuno controllava, ho dovuto più volte esercitare il mio ruolo di Senatrice…ovviamente!Per quello che mi riguarda credo si tratti solo della punta di un iceberg, perché è fin troppo evidente che è questo il modo di gestire la cosa pubblica a Messina” conclude.

Michele Bruno.

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