Aggressioni medici, Uil-Fpl: “Intervenga il prefetto”

Redazione

Aggressioni medici, Uil-Fpl: “Intervenga il prefetto”

sabato 27 Luglio 2024 - 10:21

La Uil-Fpl ha chiamato a raccolta i propri iscritti presso l’Auditorium del Presidio Ospedaliero Papardo, per una partecipata assemblea dei lavoratori al fine didibattere le gravi criticità derivanti dalla gestione dei pazienti Psichiatrici/TSO e le frequenti aggressioni nei confronti degli operatori sanitari.   “La misura è ormai colma, nessun alibi per qualsiasi amministrazione quando i propri dipendenti rischiano e subiscono violenze sui luoghi di lavoro”.  

Da sinistra Corrado Lamanna e Livio Andronico della Uil-Fpl

Lo affermano all’unisono Livio Andronico e Corrado Lamanna, rispettivamente segretario generale e responsabile area medica della Uil-Fpl di Messina, in una nota indirizzata anche al prefetto di Messina.   “Le recenti vicende che si sono verificate presso il PSG, cosi come presso la UOC di Medicina del P.O. Papardo, che hanno visto dirigenti medici e personale dell’Area del Comparto, subire gravi atti di violenza da parte di familiari di utenti, ovvero ancora dagli stessi in attesa del trasferimento meritano una grandissima attenzione ed adeguati interventi risolutivi, affinché tali episodi non debbano più verificarsi. Bisogna intervenire con urgenza, al fine di evitare eventuali episodi di violenza moltissime volte causate dalle lunghe attese di utenti psichiatrici in corso di TSO, che dopo essere stati visitati dai medici del PSG, invece di essere trasferiti urgentemente presso strutture sanitarie adeguate, rimangono per ore all’interno del PS, causando negli stessi uno stato di agitazione psichica, che in alcuni casi, come per altro recentemente avvenuto, scatena violenze fisiche nei confronti dei lavoratori. La UILFPL dice basta a questa aberrante situazione. Dice basta ai mancati interventi risolutivi da parte dei vertici aziendali”.  

Conclude la nota dei dirigenti sindacali.  

A margine dell’assemblea, la Uil-Fpl ha raccolto le firme per chiedere l’abolizione della legge sull’Autonomia differenziata, i cui riflessi si avranno anche sulla Sanità pubblica.

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