Si è riunita ieri sera la Commissione di garanzia del Partito Democratico di Messina che doveva discutere della possibilità di approvare tutti gli adempimenti burocratici necessari per andare al Congresso provinciale e dotare il partito degli organismi locali che mancano da tempo, insispensabili ad un soggetto politico che vuole intervenire nella vita politica cittadina.
La Commissione non ha approvato le anagrafiche degli iscritti, ultimo passaggio necessario per il congresso, perché ha preso atto di tutte le sue incompatibilità interne (che riguardano alcuni elementi che hanno ruoli a livello regionale e provinciale) e si è sciolta rinviando il tutto a una futura assemblea provinciale.
La situazione critica del partito, che ha impedito finora il Congresso, è stata determinata sia dalla necessità di approvare gli elenchi degli iscritti locali, cittadini e provinciali, sia dalla fuoriuscita di molti iscritti dopo le dimissioni di Franco De Domenico come segretario cittadino e il passaggio di Pietro Navarra a Forza Italia, che hanno reso l’assemblea provinciale obsoleta, poiché molti membri risultavano non più iscritti.
In questi giorni un documento firmato da Pippo Molonia, Giuseppe Vitarelli, Rosario Cucinotta e Maurizio Rella ha chiesto che si indicesse subito l’assemblea provinciale con la presenza di tutti gli iscritti, per andare al più presto al congresso, ma sanando prima tutte le incompatibilità note.
Una visione diversa era invece emersa all’interno del partito da parte di altri iscritti che chiedevano di andare subito al congresso, approvando le anagrafiche con un compromesso per superare l’impasse.
Ma questa scelta avrebbe potuto esporre le decisioni del congresso a ricorsi e al possibile annullamento delle decisioni prese. E sullo sfondo il rischio possibile del Commissariamento da Roma.
Immagine anteprima: un momento di una recente assemblea pubblica informale del Partito Democratico.
Michele Bruno.