Il Decreto Infrastrutture ha ottenuto ieri il via libera definitivo, diventando legge grazie all’approvazione del Senato, con 98 voti favorevoli e 58 contrari. L’approvazione del decreto rappresenta una vittoria significativa per il Governo Meloni, che aveva posto la fiducia sull’importante provvedimento. Il testo, composto da tredici articoli, include diverse misure ritenute prioritarie per il Paese, tra cui la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, da sempre oggetto di dibattito e discussione tra favorevoli e contrari.
Riguardo al Ponte, l’obiettivo del governo è di ridurre i tempi di avvio del progetto, consentendone l’approvazione e la realizzazione per “fasi costruttive”, un approccio che ha subito sollevato critiche e preoccupazioni. La strategia del cosiddetto “spezzatino” punta a dividere la costruzione in segmenti, potenzialmente accelerando il processo ma sollevando questioni sulla coerenza e sostenibilità complessiva del progetto.
Il WWF, ad esempio, ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale dell’opera, lanciando un appello ai senatori affinché bloccassero il decreto. L’organizzazione ambientalista ha sottolineato che lo Stretto di Messina è uno dei 28 siti di rotte migratorie più importanti al mondo. La costruzione del ponte, con i suoi cavi, pendini e impalcati, creerebbe una barriera di 70.000 metri quadrati nel percorso di 327 specie di uccelli, mettendo a rischio la biodiversità di una delle aree naturali più sensibili d’Europa. I dubbi degli ambientalisti riguardano anche “la procedura seguita, l’incertezza sulla realizzabilità dell’opera e la mancata conclusione della Valutazione di Impatto Ambientale”.
In risposta alle critiche, Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, ha rassicurato che il decreto “non interferirà con il monitoraggio ambientale previsto per l’opera”. Ciucci ha dichiarato che la società “sta aggiornando il progetto e procedendo con l’iter autorizzativo nel pieno rispetto della normativa vigente, inclusa la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e altri studi ambientali necessari. Nessun lavoro, ha precisato, potrà iniziare senza l’approvazione del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), garantendo che tutti i pareri ambientali siano stati acquisiti”.
Ciucci ha inoltre ribadito “l’importanza del monitoraggio delle rotte migratorie sullo Stretto di Messina, in corso da mesi, utilizzando tecnologie avanzate come radar orizzontali e verticali per tracciare i movimenti degli uccelli. I risultati di questi studi, che verranno resi pubblici, indicano che solo una parte delle rotte migratorie attraversa l’area interessata dal progetto, e che la maggior parte degli uccelli vola a un’altitudine superiore rispetto a quella delle strutture previste”.
Michele Bruno.