Casalvecchio Siculo il 7 e l’8 agosto ha ospitato la seconda edizione della “Notte degli artisti”, durante la quale le vie del borgo sono state trasformate in un museo a cielo aperto, ove osservare e vivere l’Arte all’insegna della cultura e della bellezza. La prima serata è stata dedicata principalmente al ricordo di Pippo Principato, nella piazzetta di San Teodoro, con la presentazione di un suo libro di poesie, mentre la seconda serata si è incentrata sulla figura di Tore Calabrò, l’artista che realizzò la Madonnina divenuta simbolo della città di Messina. Nell’occasione è stato presentato il volume di Aurora Albert Calabrò, a lui dedicato, a 60 anni dalla sua scomparsa. Una grande affluenza di pubblico, che ha fatto da cornice alla manifestazione, ha decretato il successo dell’iniziativa.
La manifestazione dedicata agli artisti, organizzata dalla Pro Loco, è stata nobilitata dalla mostra “Mediterranea”, con opere del noto pittore e scultore Licinio Fazio, che celebra nel 2024 il cinquantesimo anno della sua attività. E’ stata scelta la chiesa di San Nicolò per ospitare l’esposizione di una quindicina di quadri del poliedrico artista furcese, che raccontano il tema del Mediterraneo, evidenziandone sia aspetti gioiosi che aspetti tristi, più legati all’attualità, che vogliono condurre lo spettatore non solo incontro agli aspetti e alle reminescenze del mito ma anche verso una riflessione sulle condizioni del mare, di chi lo vive per il suo lavoro, di chi lo vede come speranza verso un futuro migliore, lontano da persecuzioni, povertà e fame.
Questo suo racconto si dipana attraverso i suoi quadri, ove miscela sapientemente tinte pastello a toni accesi, quasi violenti, per descrivere le componenti essenziali che caratterizzano la terra di Sicilia e la terra d’Africa. Già i titoli delle opere tracciano un percorso: Africa, Il naufrago, Pegaso, Vento a Tindari, Le isole Eolie, Scilla e Cariddi, con elementi grafici riconducibili ai territori lambiti dal mar Mediterraneo. Sempre presenti le donne, il cui ruolo resta indefinito tra l’eterea spiritualità evocativa e la concreta realtà delle donne meridionali. Secondo la professoressa Giovanna Musso, che ha tracciato una scheda di presentazione della mostra, “la figura femminile in tutte le sue sfaccettature è sempre centrale nelle opere di Fazio, divenendo archetipo della creatività e simboleggiando la natura femminile e sensuale della nostra isola”.