di Diego Celi
Privo di contenuti e di proposte, bastonato nelle urne, elitario e ipocrita -il campo largo – come sciacallo si è avventato sul Ministro Sangiuliano. È il nuovo Rafael! Allora, era il 1993, Bettino Craxi, che aveva avuto il coraggio morale e civico in parlamento di denunciare il finanziamento illecito dei partiti, fu oggetto di lancio di monetine, oggi Sangiuliano è posto sul rogo come Giordano Bruno.
Il meccanismo è sostenuto sempre dalla questione morale tanto cara ai compagnucci: esaltata quando interessa gli avversari politici, sottaciuta o relegata in cassetti polverosi quando investe gli amici di merende. Non si era mai visto un simile accanimento mediatico pruriginoso dai tempi di Berlusconi. Il Cavaliere aveva, tuttavia, spalle più larghe e una personalità titanica, mentre Sangiuliano, oltre che incauto ha manifestato stupidità nel non avere minimamente intuito la natura e gli scopi della Signora Boccia di Pompei. Errare è umano, perseverare è diabolico. Il Ministro si sarà ricordato di questo saggio popolare, quando ha allontanato, non conferendo l’incarico, la nuova Giovanna d’Arco d’Italia.
Accreditare la Signora di Pompei di possedere documenti e dossier riservati è una ipotesi che solo la mente malata e complottista della sinistra può concepire. Si tratta solo di una storia da letto descritta in tanti romanzi d’appendice e di cui tanti moralisti e moraliste della cosiddetta sinistra sono stati protagonisti. La storia d’amore più iconica è stata quella fra Nilde Iotti e Palmiro Togliatti. Per i puritani una storia extraconiugale, per i liberali una storia d’amore. Ma se questa riferita è la vicenda più sublimata e poetica, tante altre storie di uomini e donne del campo largo hanno avuto e hanno meno enfasi lirica.
Eppure le dichiarazioni scritte e recitate di uomini e donne di questa sinistra oscurantista e meschina fanno apparire il medioevo il secolo dei lumi.È vergognoso assistere a questo sciacallaggio, pietoso sentirne le argomentazioni, vomitevole cogliere l’acredine umana e la falsa morale. La sinistra anzi i sinistri dovrebbero scendere in piazza non per Toti, ma per i dossieraggi effettuati da Striano e Laudati, quando a dirigere l’antimafia era Cafiero de Raho, oggi vicepresidente della Commissione nazionale antimafia.Ma forse la storia da letto risulta più glamour per i salotti intellettuali dei compagnucci.