Donne contro uomini …

Il grave scandalo del dossieraggio perpetrato da Laudati e Striano, magistrato il primo e ufficiale della finanza il secondo – quando a capo della DNA era il deputato cinquestelle Cafiero de Raho , oggi membro della Commissione parlamentare antimafia – è stato oscurato da Maria Rosaria Boccia di Pompei.

È la stampa bellezza! Non è la prima volta, tuttavia, che donne vengono utilizzate per scopi politici: nella storia recente Stefania Ariosto, Patrizia D’Addario e Maria Rosaria Boccia occupano il podio. Si ricorderà la prima, amante di Dotti capogruppo di FI, come la gola profonda che mise in piazza le relazioni di Cesare Previti allora ministro, la seconda come colei che rese pubbliche le virtù amatoriali di Berlusconi, mentre sull’ultima ormai è stato utilizzato tutto l’inchiostro in commercio per cui soffermarsi sarebbe poco opportuno.

Sembra doveroso, tuttavia, riflettere sui motivi che rendono “queste istorie boccaccesche” più sensibili rispetto al grave dossieraggio per il quale il Procuratore di Perugia, Cantone, ha chiesto l’arresto non concesso dal Gip per i due spioni della DNA. Balza agli occhi che solo esponenti del centrodestra sono spiati per quello che fanno sotto le lenzuola, a meno che il mondo di sinistra sia immune da tentazioni e debolezze, ma per quanto i membri dell’inquisizione si sforzino, non è credibile tale presupposto. L’aporia è evidente pur essendo efficacemente manipolata.Utilizzare queste dame virtuose contro gli uomini sembra meschino e fa perdere punti a chi (i giornalisti) si atteggia a essere il cane da guardia del potere e lo scudo che difende verità e trasparenza.Nè i cosiddetti diritti di genere, che hanno permesso quote femminili e pari diritti di rappresentanza vengono rafforzati da queste campagne mediatiche fangose e pruriginose. Al contrario, coloro che sventolano i vessilli dei diritti civili affossano la credibilità di tutte quelle donne che ogni giorno svolgono il loro ruolo con onore e dignità.

Che l’ex ministro Sangiuliano sia stato incauto e stupido è palese, tuttavia, attribuire rilevanza alla Signora di Pompei, supera la stupiditá di Sangiuliano. Parimenti è chiarissimo l’utilizzo di Ariosto, D’Addario e Boccia per colpire politicamente i malcapitati che hanno avuto l’insipienza di incontrarle o peggio di frequentarle. Attribuire “a donne contro gli uomini” un significato culturale e morale in queste vicende è falso, risulta più veritiero affermare che si tratta di un killeraggio organizzato. 

Diego Celi

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