Fondi Pinqua, Oteri: “Gestiti dal sindaco o da Scurria?”

Il consigliere del Gruppo misto del Consiglio Comunale di Messina, Cosimo Oteri, si interroga sulla gestione dei fondi Pinqua a Messina e prepara una richiesta di seduta straordinaria in aula, una volta raccolte le adesioni dei colleghi e richiede che della vicenda sia informato anche il Commissario per il Risanamento, il presidente della Regione Renato Schifani.

“Chi gestisce e attua i fondi Pinqua, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, destinati a Messina? L’amministrazione Basile o il subcommissario per il Risanamento Marcello Scurria?” Esordisce Oteri.

“In quanto soggetto attuatore – spiega Oteri – il Comune ha ottenuto il finanziamento del progetto pilota PINQUA per l’Annunziata e Camaro Sottomontgna, mentre quello presentato per il rione Giostra, stando a quanto dichiara il vicesindaco Salvatore Mondello in risposta alla mia interrogazione del 14 maggio scorso, è stato dichiarato ammissibile ma non in posizione utile per finanziamento”.

Cosimo Oteri

“Per quanto riguarda invece Bisconte e Fondo Fucile. Dopo le indagini geognostiche del giugno 2023, a fine marzo scorso sono consegnati i progetti esecutivi, mentre a luglio si è tenuta la conferenza dei servizi tra il subcommissario Scurria e il Genio civile, nel corso della quale si è previsto l’avvio lavori per la metà di ottobre prossimo” spiega il consigliere.

“La settimana prossima chiederò un Consiglio straordinario per fare chiarezza sulla gestione dei fondi PINQUA e su chi decide come destinarli -annuncia Oteri – . Pretendo chiarezza anche sui progetti in fase programmazione quali Bisconte e Fondo Fucile. In particolare, riguardo a quest’ultimo, sono contrario alla costruzione di palazzine nuove come previsto. Anche se i nuovi alloggi non dovessero incidere sull’intera area da risanare, visto che la zona è già circondata da immobili di edilizia residenziale e popolare, un’ulteriore cementificazione sarebbe una scelta priva di senso, mentre sarebbe bello poter dare a quella fetta di popolazione un’area verde degna di nota invece di aggiungere cemento al cemento”.

“Il rischio di creare agglomerati urbani per ex baraccati (vedi le famigerate Vele di Scampia, per la maggior parte delle quali, visto il fallimento dell’operazione, è previsto l’abbattimento) è reale – conclude Oteri – e comporterebbe solo l’ennesima ghettizzazione di persone che hanno come unica colpa quella di essere nate nella parte sbagliata della città”.

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