Siccità Sicilia, Lollobrigida: “Fondi da Ue e Governo”

Il Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, a margine di un evento dell’Expo DiviNazione-24 a Ortigia, (l’esposizione delle eccellenze agroalimentari allestita nel centro storico) collegato al G7 Agricoltura e Pesca ospitato dalla cittadina siciliana, ha annunciato con soddisfazione lo stanziamento di 37,4 milioni di euro dal Parlamento europeo per affrontare le conseguenze della siccità sul territorio nazionale, cofinanziabili da fondi nazionali. “Aggiungeremo 74,8 milioni di euro” da parte del Governo, ha aggiunto il Ministro.

L’occasione è stata utile per chiarire i criteri di assegnazione dei fondi, “che saranno ripartiti tra le varie regioni” e per annunciare che una parte di questi andrà proprio alla Sicilia, in accordo con il Governo Schifani.

“È un risultato che l’Italia porta a casa e mette a disposizione delle proprie imprese e dei propri cittadini” ha affermato Lollobrigida.

“La Sicilia è alle prese con la siccità e con il ministro Lollobrigida lavoriamo fianco a fianco in questi mesi per affrontare questo problema. Si tratta di un evento straordinario che si coniuga con la mutazione climatica alla quale ci dobbiamo abituare. Ormai il clima è irreversibilmente cambiato e su questo non possiamo intervenire, quindi dobbiamo considerare questa situazione come ordinaria, adeguando i nostri sistemi di risposta e le nostre infrastrutture. La responsabilità delle istituzioni è fare in modo che i cittadini siano tutelati in maniera completa da questi eventi” aveva detto il presidente della Regione siciliana Renato Schifani in questi giorni durante il talk condotto dal giornalista Bruno Vespa in occasione dell’inaugurazione di DiviNazione-Expo 24.

“Abbiamo trovato una Sicilia – aveva approfondito Schifani – nella quale i dissalatori non funzionavano da tanti anni, ora stiamo riattivando quelli di Gela, Porto Empedocle e Trapani investendo 90 milioni di euro. Ma va considerato anche il tema delle procedure con le regole fissate da norme nazionali. Per accelerare gli iter ho chiesto al governo Meloni di adottare per i dissalatori il “Modello Genova”, cioè di poter andare in deroga alle procedure farraginose, altrimenti i tempi saranno troppo lunghi. Stiamo lavorando anche per utilizzare l’acqua proveniente dalla depurazione per usi irrigui, perché l’agricoltura sta vivendo momenti difficili e stiamo stati costretti a fare un’irrigazione di emergenza per salvare non tanto i frutti delle coltivazioni ma almeno la piante. La volontà di sinergia è fortissima, si sta facendo sistema a tutti i livelli istituzionali”.

Questa è una notizia importante anche per Messina, perché una parte di questi fondi alla Sicilia dovrà spettare anche alla città dello Stretto, per affrontare i disagi arrecati dall’emergenza idrica e, possibilmente, prevenire quelli che ci saranno inevitabilmente in futuro.

Michele Bruno.

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