Aggredì un giovane: scatta l’arresto per un minore

Redazione

Aggredì un giovane: scatta l’arresto per un minore

giovedì 26 Settembre 2024 - 10:33

Il personale del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando e i Carabinieri della Stazione di Brolo, nell’ambito di un’operazione congiunta, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale di collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Messina, dott.ssa Rosa Calabrò, su richiesta della competente Procura della Repubblica, guidata dal dott. Andrea Pagano, nei confronti di un minore resosi responsabile del reato di lesioni personali pluriaggravate commesso in Brolo il 24 luglio u.s., in concorso con altri 4 soggetti maggiorenni che, per il medesimo evento sono già sottoposti a misura cautelare dallo scorso 17 agosto, su provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Patti, dott. Ugo Molina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’esito delle indagini condotte congiuntamente dai militari della Stazione Carabinieri di Brolo e dal personale del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando, avviate subito dopo la cruenta aggressione avvenuta nella nottata del 24 luglio scorso, sia all’intero che all’esterno di un locale pubblico ubicato sul lungomare di Brolo. Le investigazioni condotte, in perfetta sinergia tra i due reparti operanti, sin dalle fasi immediatamente successive all’evento, attraverso la raccolta di convergenti dichiarazioni rese dalle persone offese e dai testimoni oculari, nonché l’acquisizione e la disamina di registrazioni video, in parte diffuse anche via web, in particolare su social network, hanno permesso di identificare tutti gli autori delle azioni delittuose contestate, di ricostruire l’intera dinamica dell’evento e le condotte dei singoli indagati, consistite in aggressioni caratterizzate da ferocia, efferatezza e brutalità. Gli elementi raccolti hanno permesso di delineare i futili motivi delle aggressioni patite dalle persone offese, la prima delle quali è scaturita dall’invito rivolto da una di esse ad un indagato, a cui era stato semplicemente chiesto di rispettare la fila per poter usufruire del bagno, visto che con prepotenza aveva tentato di evitarla. Ne è conseguita una prima violenta aggressione, anche attraverso l’uso di bicchieri e bottiglie utilizzati come armi, per colpire ancora più violentemente i malcapitati, finanche al viso e alla testa. L’indagato, agendo “in branco” con i propri complici, ha partecipato attivamente alle aggressioni, avvenute in rapida successione tra loro e proseguite anche all’esterno del locale, nei confronti dei soggetti intervenuti a difesa del primo. Le vittime hanno fatto tutte ricorso a cure mediche per le lesioni gravi riportate a seguito dei colpi ricevuti alla testa, al volto e in varie parti del corpo. La visione delle immagini acquisite ha consentito di riscontrare le condotte degli indagati anche in ordine a danneggiamenti compiuti, all’atto di allontanarsi dal locale, su auto e motoveicoli in sosta.

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