Crisi idrica, il Consiglio critica l’Amministrazione, che difende il suo operato

La crisi idrica a Messina continua a essere la questione principale a partire dai mesi estivi, ormai passati, e non sembra un argomento chiuso. Quindici Consiglieri comunali, soprattutto dal centrodestra, hanno chiesto di discutere il problema e di valutare la costituzione di una commissione d’inchiesta in merito.

Ad aprire i lavori d’aula è il consigliere Giandomenico La Fauci, che esordisce leggendo i messaggi di lamentela da parte dei cittadini esasperati a lui giunti. Non nega sforzi fatti da Amam e Amministrazione, ma afferma che “manca un’adeguata comunicazione con i cittadini da parte di Amam” che non risponderebbe corretamente alle richieste fatte dagli utenti.

“Perché non riapriamo il Coc? Il servizio sembrava più efficiente con la gestione precedente. Le richieste venivano esistate più tempestivamente” chiede il vicepresidente vicario del Consiglio.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni ribadisce le dimissioni della presidente Loredana Bonasera già chieste, dice “in tempi non sospetti, prima della crisi idrica” e chiede conto al Direttore generale dell’azienda partecipata.

“In più occasioni forse si doveva chiedere scusa all’utenza, il sindaco l’ha fatto, non ho sentito nulla dalla presidente Bonasera. Sarebbe stato un atto di umiltà. Abbiamo chiesto e confermiamo le dimissioni, e le avevamo chieste quando ancora l’acqua c’era. E questo per le intempestive comunicazioni fornite, per il mancato rimborso dei depositi cauzionali, per le mancate risposte alle segnalazioni fatte da cittadini e associazioni sulla prescrizione delle quote allocative 2020. Non ci sono adeguate risposte alle numerose richieste di chiarimenti dei cittadini. Sento di dire però grazie al personale Amam che lavora con diligenza e cerca di fare il suo. Il Direttore generale Donato invece è stato assente ultimamente ai lavori d’aula”.

E chiude chiedendo ” se Amam sta procedendo ad assunzioni, come stanno venendo fatte?” Chiede inoltre una riduzione delle imposte dovute ad Amam per il 10% per via della crisi idrica, per venire incontro agli utenti che soffrono i disagi.

Per il PD, Alessandro Russo si concentra invece su quella che definisce un’assenza di trasparenza da parte di Amam.

“Con un’interrogazione del 29 luglio scorso il Partito Democratico faceva diverse richieste di dati sulla crisi idrica all’Amministtazione e ad Amam. Senza ottenere risposta. Abbiamo chiesto di fare un sopralluogo al bypass di Taormina, scopriamo poi dalla stampa che è stato chiuso. Serve più trasparenza. I dati forniti oggi in aula dal sindaco li volevamo ricevere proprio a seguito di quell’interrogazione, ma non ci sono stati trasmessi. La comunicazione pubblica dell’amministrazione non deve negare i problemi che esistono e far passare tutto come se vada tutto bene. La gestione della crisi per noi è fallimentare, ce lo dicono i cittadini e la evidente mancanza di trasparenza. Nessuno mette in dubbio l’impegno dell’amministrazione, ma serve un cambio di passo comunicativo, la crisi non si è chiusa e non si può dire il contrario”.

Russo chiede, a conclusione di intervento, di conoscere i tempi di calendarizzazione dei lavori Pnrr (che riguardano soprattutto interventi alla rete idrica) e le zone in cui si sta intervenendo e i criteri scelti. Vuole infatti sapere “se Amam ha il dato chiaro delle perdite o se si interviene a campione”.

Il consigliere del gruppo misto Cosimo Oteri sottolinea che “il problema riguarda anche la Regione. Se arriverà più di un miliardo di euro dal Governo Schifani, perché Messina non è oggetto di finanziamenti?” E ricorda di aver proposto, tra le soluzioni, l’uso di impianti di desalinizzazione. Chiede anche che si chiarisca sulla nota questione della convenzione con Siciliacque per supportare i fabbisogni idrici della Città di Taormina, un tema sollecitato anche da altri consiglieri, tra cui Russo stesso e Di Ciuccio.

Rosaria Di Ciuccio, infatti, si dice “insoddisfatta della gestione finora” e domanda “Come si pensa di prevenire nuovi disagi? Perché la convenzione con Siciliacque non è stata sottoposta al Consiglio?”

Antonella Russo, consigliera del PD, ha aggiunto alcune considerazioni a quelle del collega di partito, ribadendo la valutazione negativa della gestione della crisi.

“Il Coc è stato aperto anche su richiesta del Consiglio, su proposta fatta dal PD, ma è stato aperto in ritardo e chiuso in anticipo. Le suddivisioni delle zone in Piano A e B non hanno funzionato. Amam e Amministrazione non hanno ammesso ciò che non è andato”. E chiede, facendo una richiesta simile a quella di Gioveni, di “sospendere la bolletta a chi ha avuto disagi. È una questione di rispetto contrattuale, un risarcimento dovuto, non una richiesta populista. Amam, quando giustamente recupera i crediti dovuti da chi non paga, fa lo stesso. Chiede il rispetto del contratto”.

Sono intervenuti anche, tra i consiglieri, Nicoletta D’Angelo, Giuseppe Villari, Salvatore Papa, Concetta Buonocuore e Felice Calabrò.

Il sindaco Federico Basile, in più interventi, ha fatto un’articolata e appassionata difesa del suo lavoro, della Giunta, con vicino a lui l’assessore all’acqua Francesco Caminiti, e di Amam.

Innanzittuto insistendo sull’essenza strutturale della crisi, che non dipende direttamente da Amministrazione ed Amam.

“Abbiamo il 23% di risorse idriche in meno, lo dicono i dati e la telemetria, le fotografie dell’abbassamento della falda. Pensate veramente che il sindaco abbia voglia di non dare acqua a qualcuno o che possa spostarla dove vuole? C’è un problema oggettivo, la dimunuzione delle dighe in Sicilia. La Crisi idrica è un problema nazionale, ma i mezzi e gli strumenti in più che abbiamo oggi per affrontare il problema sono diversi da quelli del passato”.

Rispondendo a La Fauci spiega che “il Coc non è uno strumento autonomo, è la somma delle funzioni di Protezione Civile, Amam e Dipartimento servizi sociali. Quando oggi si chiama Amam, sono gli stessi operatori a rispondere. Il Coc tra l’altro non è stato chiuso, ma è attivo in modalità remota”.

E fa il punto della situazione, chiarendo cosa è stato finora fatto:

“Va evidenziato che da 273 chiamate giornaliere a luglio siamo scesi a 95, è un dato oggettivo. È chiaro che i disagi ci sono ancora. Fino aquando ci sarà una sola richiesta ci sarà un problema, ma sono state fatte tante azioni per sostenere la popolazione, ad esempio nelle zone alte dove l’acqua non arrivava per scarsa pressione. Abbiamo installato oltre 25 bocchettoni di carico, e la distribuzione razionata è servita a supportare quelle zone. L’emergenza non è finita, ma abbiamo fatto ricerca di nuovi pozzi, abbiamo anticipato gli interventi a valere sul Pnrr, immesso nuova acqua con i pozzi e i lavori di ricerca idrica, con la riduzione delle perdite come in quei quartieri come il Lombardo che ha un problema atavico, per struttura della rete. Vi invito a vedere le reti che abbiamo, è da rabbrividire, è mancata la programmazione in questo senso, in passato. Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre condizioni per sopperire al disagio. Abbiamo 14 mezzi in servizio, forse uno dei pochi comuni della città e forse l’unica città che ha stanziato 1 milione di euro in attesa degli interventi della Cabina di regia. L’amministrazione precedente ha fatto un progetto per recuperare 21 milioni per l’efficientamento della rete idrica, ha appaltato i lavori e questa amministrazione li sta facendo”.

Non risparmia una risposta decisa a quei consiglieri, come i due Russo, che parlano di inadeguata trasparenza e comunicazione:

“Sono intterventi slegati dalla realtà, già il 2 luglio scorso, in Consiglio, abbiamo portato i dati che chiedeva il consigliere Russo. Nessuno ha mai chiuso le porte a nessuno, ci sono commissioni e consigli a cui abbiamo partecipato. Il clima di sospetto non va bene. Nessuno ha mai detto che la situazione va bene e non è con le richieste di dimissioni che si risolvono i problemi”.

È intervenuta anche la presidente della partecipata Loredana Bonasera, che ha sostenuto che “Amam ha pianificato progetti per la rete idrica dal 2019, e lo abbiamo spiegato già durante il Consiglio del 2 luglio. Sulla rete non è mai stato fatto nulla prima di quella data. Vorrei anch’io si potesse risolvere tutto subito, ma ci vuole tempo. Ci sono finanziamenti per Mili e Fiumefreddo. Esiste un cronoprogramma dettagliato riguardo ai lavori con fondi Pnrr. Siamo partiti dal quartiere Lombardo, stiamo dando priorità a zone in grande difficoltà come Via Quod Quaeris, già tutte individuate e mappate. Abbiamo scongiurato danni più gravi con le azioni messe in campo. Abbiamo avuto un maggiore apporto idrico grazie a nuovi pozzi e lavori. Ci sono diversi progetti, alcuni finanziati altri no, ne stiamo facendo altri”.

Rispondendo a Gioveni afferma: ” La mia vita è dedicata all’Amam. Non mi dimetto in questo momento di difficoltà per l’azienda. Abbiamo rimborsato tutti riguardo al deposito cauzionale. Per quanto riguarda le quote allocative siamo in procinto di chiudere la pratica. Abbiamo risposto a tutti i reclami. Abbiamo risposto a anche tutte le richieste di Russo”.

Insomma, il Consiglio comunale di ieri è stato un importante momento di confronto, in cui i consiglieri hanno potuto svolgere il proprio lavoro di sollecito e controllo sull’Amministrazione, e questa ed Amam hanno potuto rispondere spiegando cosa è stato fatto per affrontare la situazione. Il problema resta comunque strutturale e dovuto ai cambiamenti climatici, ed esige soluzioni strutturali e il dibattito dovrebbe insistere soprattutto sulla loro individuazione.

Michele Bruno.

Michele Bruno

Published by
Michele Bruno