Oncologia Papardo, Uil risponde all’azienda: “Replica debole e sfuggente”

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Oncologia Papardo, Uil risponde all’azienda: “Replica debole e sfuggente”

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giovedì 03 Ottobre 2024 - 19:04

Uil e Uil-Fpl intervengono, rispondendo alla replica dei vertici aziendali dell’Ospedale Papardo, che a sua volta seguiva la denuncia dei sindacati riguardo la rimodulazione del reparto di oncologia, il taglio di posti letto e la conversione in reparti di chirurgia.

“La toppa è, come sempre, peggiore del buco. In merito alla puntuale e incontrovertibile nota della Uil che ha denunciato pubblicamente la soppressione dei ricoveri del reparto di oncologia evidenziando, altresì, come questa gravissima decisione si inquadra in un disegno che punta al pesante ridimensionamento e alla demolizione della sanità pubblica della nostra provincia, la replica dei vertici aziendali dell’azienda ospedaliera Papardo è strutturalmente debole, sfuggente e priva delle reali motivazioni che hanno indotto al forte ridimensionamento dell’oncologia. Si tratta di un reparto essenziale che offre assistenza sanitaria a soggetti particolarmente fragili, i quali, in mancanza dei posti letto di degenza, saranno costretti ad intraprendere i tristi e ben noti viaggi della speranza in direzione extra-regionale con un ulteriore appesantimento delle spese sanitarie regionali” hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Livio Andronico, segretario generale Uil Fpl Messina.

“Pertanto, al netto delle nebulose “chiacchiere” espresse dai vertici del Papardo la verità è una soltanto. Infatti, nel caso, purtroppo molto frequente, in cui l’ammalato oncologico sottoposto a chemioterapia manifesterà un grave malessere non avrà, al contrario di quanto avveniva fino a qualche giorno fa, la possibilità di essere ricoverato nel reparto. Inoltre, per un puntuale percorso diagnostico-terapuetico (biopsia, esami ematochimici, ecc.) e per far fronte ad eventuali urgenze dovute alla tossicità dei farmaci è indispensabile il regime di ricovero che, evidentemente, si può realizzare esclusivamente attraverso la dotazione dei posti letto. Bastano questi aspetti dirimenti per ribadire l’urgente ed indifferibile ripristino dei ricoveri nell’unità operativa di oncologia. Come se non bastasse, è opportuno rammentare che l’azienda ospedaliera Papardo, con specifico decreto dell’assessorato regionale alla salute, ha attivato quattro hub ad indirizzo oncologico che senza posti letto dedicati rischiano perdere la dovuta inefficacia poiché per la complessità della patologia non possono essere sostituiti dal pronto soccorso o da degenze in altri reparti. Quindi, il taglio dei suddetti posti letto è tutt’altro che un elemento di “efficacia ed efficienza” come affermato dai vertici del Papardo. E’ del tutto ovvio che su questa vicenda che ha enormi conseguenze sociali non ci fermeremo ad accettare le semplici e scivolose risposte burocratiche aziendali” hanno così concluso Ivan Tripodi e Livio Andronico.

Secondo i vertici “il management aziendale ha agito, peraltro seguendo le ultime prescrizioni assessoriali, con la precipua finalità di ottimizzare le risorse tecniche, organizzative e finanziaria destinate”.

“Va premesso che, in ogni caso, la relativa determinazione aziendale non sia stata in alcun modo causa di riduzione degli otto posti letto già assegnati all’Uosd di Chirurgia Vascolare. Quest’ultima ha piuttosto beneficiato di una riorganizzazione dell’intero servizio di riferimento tramite la riallocazione delle proprie postazioni all’interno della Uosd di Chirurgia Plastica. Il ridimensionamento dei posti letto da 10 a 8 per l’U.O.S.D. di Chirurgia Plastica è stato invece operato sulla scorta di una ponderata rivalutazione della stessa corrispondente produttività, in termini di offerta sanitaria e di costi sostenibili, indispensabile ai fini di una migliore razionalizzazione dello stesso servizio sanitario e del miglioramento delle programmate attività prestazionali a favore della sottesa domanda sanitaria. Precisato quanto sopra, va altresi ribadito che la richiamata sospensione dei ricoveri presso Oncologia sia stata disposta con le stesse predette logiche riorganizzative dell’intera attività assistenziale di riferimento” hanno risposto il direttore amministrativo Vincenzo Manzi, del direttore sanitario Paolo Cardia e del direttore generale Caterina Di Blasi.

Oncologia sarebbe “già dotata di tre posti letto, rispetto ai quali si è ritenuto necessario, nel rispetto dei relativi standard prescritti, prevedere l’assegnazione di un adeguato numero di personale sanitario, il quale, dovendosi dedicare a tale originaria funzione, sarebbe sottratto forzosamente alla assistenza e alla erogazione di terapia oncologica, ad ampia esigenza oggettivamente riscontrata in trend crescente”.

La rimodulazione dei posti letto consentirebbe di rendere disponibile il personale “per l’effettuazione delle terapie oncologiche e per il recupero delle prime visite oncologiche, nel rispetto della migliore funzionalità dello stesso servizio, nonché dell’obiettivo prioritario posto in sede centrale per l’abbattimento delle liste di attesa, tanto più rilevante vertendosi nell’area oncologica. Di fatto oggi è possibile prevedere che le prime visite oncologiche possano essere garantite in tempi brevi, piuttosto che rinviate nel tempo, con grave disagio per pazienti cosi particolarmente fragili. Si è già stimato che saranno recuperate almeno 15 prime visite oncologiche settimanalmente, a tutto vantaggio degli interessati, soprattutto ai fini di una immediata diagnosi. Quanto sopra è stato programmato e concepito dunque ai fini di una migliore e più qualitativa offerta sanitaria in proposito, tanto che i pazienti già da oggi sono ricoverabili, laddove necessario – sempre nell’ottica del miglioramento delle prestazioni – presso le altre UU.00. specialistiche, che a tal fine possono essere supportate dai predetti oncologi resisi disponibili in tal senso”.

“In conclusione – scrivono dall’azienda – ciò che è stato interpretato come volontà di ridimensionamento degli asset funzionali delle coinvolte unità ospedaliere in realtà deve essere correttamente inteso come intenzione di rendere più efficiente ed efficace la capacità di risposta sanitaria di questa Azienda”.

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