Premi ATM, è polemica tra Russo (PD) e l’azienda

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Premi ATM, è polemica tra Russo (PD) e l’azienda

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lunedì 14 Ottobre 2024 - 16:50

In una interrogazione indirizzata al presidente di ATM SpA Giuseppe Campagna e al Direttore generale Claudio Iozzi, il consigliere comunale Alessandro Russo esprime dubbi in merito ai premi aziendali concessi a sei dipendenti di ATM S.p.A.

Nella sua lettera, il consigliere critica il modo in cui questi premi sono stati assegnati, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e sulla correttezza del processo.

Russo spiega che esistono due tipi di premi: quelli collettivi, negoziati con i sindacati e quelli individuali, assegnati a dipendenti che si distinguono per meriti personali ed solleva interrogativi sulla validità delle “politiche retributive individuali”, perché gli obiettivi e gli indicatori di performance (i criteri per valutare il rendimento di un dipendente) non sarebbero definiti in modo chiaro e misurabile. In altre parole, non ci sarebbero parametri trasparenti per capire se un dipendente merita effettivamente il premio.

Inoltre Russo sostiene che i premi suano assegnati in anticipo: Il Consiglio di Amministrazione di ATM ha deciso di concedere premi di 10.000 euro a sei dipendenti. Tuttavia, questi premi sarebbero stati assegnati prima che gli obiettivi fossero effettivamente raggiunti. Ad esempio, un dipendente avrebbe dovuto ottenere la certificazione UNI EN ISO 9001 entro dicembre 2023, ma avrebbe ricevuto il premio sei mesi prima. Questo porrebbe dubbi sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi.

Il Consigliere ha chiesto dunque di sospendere l’assegnazione di questi premi fino a quando non sarà dimostrato in modo chiaro che gli obiettivi siano stati effettivamente raggiunti. Questo per evitare il sospetto che i premi siano assegnati in modo arbitrario o discrezionale.

Alessandro Russo, consigliere PD

L’Azienda ha voluto rispondere dunque con un chiarimento, ritenendo “opportuno fornire ulteriori elementi utili a delineare il quadro delle pratiche incentivanti in uso in favore della totalità dei dipendenti. Le contestazioni mosse riguardano la corresponsione di premialità in favore di alcuni dipendenti, prontamente ascritti ad un ipotetico cerchio magico, ma si tralascia di sottolineare che le modalità con cui esse vengono erogate sono identiche a quelle in uso per l’erogazione delle premialità c.d. “sindacalizzate”, in quanto oggetto di trattative di secondo livello con le OOSS. Dispiace notare che puntualmente siano espresse critiche nei confronti dell’operato della Azienda, assolutamente lecite e legittime ove esse fossero opportunamente motivate e supportate, mentre le stesse voci, che si premurano di sottolineare aspetti negativi, non si siano mai espresse in favore di una realtà che in pochi anni ha raggiunto risultati ragguardevoli e sotto gli occhi di tutti”.

“A voler pensare male, – continuava Atm – sembrerebbe di leggere una certa antipatia nei confronti di questa Azienda, che fino a pochi anni fa era in condizioni che definire disastrose non rende giustizia. Periodi quelli in cui la città è stata anche amministrata da schieramenti politici, cui le voci critiche appartenevano. Che dire, ATM S.p.A. funziona, per la prima volta da alcuni decenni la città ha una società, di cui essere orgogliosa, ma, le ambizioni politiche e lo storico atteggiamento tafazziano deve ad ogni costo venire fuori. Il giocattolo funziona e quindi cerchiamo di guastarlo. Il giocattolo funziona e quindi se taluni dipendenti vengono premiati, perché l’Azienda vede i risultati dell’attività, quei risultati che la sinistra pariolina non coglie per mancato utilizzo dei mezzi pubblici, vediamo di guastarlo. Sarebbe opportuno ricordare e rappresentare cos’era l’ATM, ente pubblico, rispetto ad ’ATM S.p.A. società che condivide con la precedente ATM solo l’acronimo. Senza una premessa di tale genere le note si qualificano da sole”.

“Le pensiline smart installate nella nostra città, si trovano solo in pochissime città italiane probabilmente tutte collocate sopra la linea gotica o in gran parte nelle città emiliane che il redattore della nota dovrebbe ben conoscere. Ma da messinese tafazziano se certe cose vengono fatte in Emilia sono fantastiche, mentre nella propria città non si vedono. Ci viene da chiedere scusa per la premessa, però, riteniamo doveroso chiedere rispetto per il lavoro di oltre 500 dipendenti di ATM SpA. E’ troppo facile disprezzare il lavoro degli altri ed i risultati raggiunti, il c.d. cerchio magico riguarda dei dipendenti che l’Azienda apprezza e sulla stima dell’Azienda per i dipendenti che lavorano non si dovrebbero nutrire dubbi, visto che se i risultati ci sono significa che le scelte gestionali ed i dipendenti che vengono utilizzati per realizzarle sono corretti. Quindi e’ erroneo asserire che il raggiungimento dei risultati dei dipendenti di cui si tratta e’ espresso in arido burocratese, perché qui di arido c’è soltanto un certo modo di fare politica. Riteniamo opportuno ricordare a chi non ricorda o a chi vuole far finta di non saperlo, che l’erogazione delle premialità (sia sindacalizzata che quella aziendale) avviene con le stesse modalità già in uso nella vecchia ATM: anticipazioni mensili (senza che ciò destasse preoccupazione in chi adesso grida allo scandalo) senza che però seguisse una doverosa verifica degli obbiettivi raggiunti. Sta in questo la differenza tra il vecchio ed il nuovo approccio: laddove si riscontrasse il mancato conseguimento degli obbiettivi, l’Azienda predispone il recupero a conguaglio delle premialità non dovute, disponendo eventualmente la sospensione della erogazione della parte restante” chiariva ATM.

“L’Azienda intende con il sistema delle premialità gratificare il lavoro di chi investe tempo ed energie, sottraendole alla propria vita privata, per il miglioramento di ATM. E ritiene altresì giusto che queste persone vengano premiate per i loro sforzi. Non esiste alcun cerchio magico, come il redattore della nota, forse mosso dall’esigenza di guadagnare visibilità, stante le prossime consultazioni in seno al suo schieramento politico, vorrebbe fare credere. Esistono dipendenti, che con spirito di abnegazione, contribuiscono giornalmente al raggiungimento di obbiettivi che fino a pochi anni fa nessuno poteva immaginare. Infine, per quanto riguarda l’uso delle macchine aziendali, appare evidente che una azienda, impegnata quotidianamente in molteplici impegni non solo locali, ma anche regionali ed aziendali, predisponga un sistema di trasporto rapido ed efficiente per i vertici aziendali e per i dipendenti impegnati nelle predette attività, per cui non si comprende ove sia lo scandalo. Tra l’altro, si rammenta al redattore della nota, che, evidentemente guarda al futuro con una visione arcaica, che i veicoli aziendali, a seguito delle evoluzioni tecnologiche intercorse negli ultimi anni, non utilizzano fogli di marcia, ma il loro utilizzo è monitorato attraverso il rilevamento della distanza chilometrica e del carburante consumato. Il cd “libro di bordo”, invece, viene compilato per le autovetture in Leasing per far fronte alla necessità di monitorare costantemente il chilometraggio per evitare il superamento dei km contrattualmente concordati, ovvero allorquando la stessa autovettura viene ad essere utilizzata da più soggetti al fine di controllarne la giusta cura. Ciò, non avviene per i mezzi assegnati alle esigenze della direzione aziendale e del CdA poiché vengono utilizzati sostanzialmente sempre dalle stesse persone. Anche a questo proposito, sarebbe cosa giusta quella – per chi scrive e per chi legge – di fare buon esercizio e coltivare la memoria su quelli che erano i trasporti pubblici a Messina fino al 2018 e quelli che sono diventati prima con De Luca e adesso con Basile” concludeva la nota di risposta.

“Spiace dover amaramente prendere atto – aveva dichiarato il Presidente Giuseppe Campagna – come, troppo spesso in questa città accada che ad una doverosa convergenza verso il perseguimento degli interessi generali della comunità messinese da parte di tutti coloro che ricoprono un ruolo elettivo e pubblico, si contrapponga la necessità di alcuni di ricercare a tutti i costi ed in modo ossessivo, l’occasione per screditare sacrifici, lavoro, impegno e dedizione che hanno portato, grazie soprattutto al lavoro infaticabile proprio dei dipendenti di ATM SpA, il Trasporto Pubblico Locale della città di Messina ai primi posti in Italia. Tutti noi di ATM SpA siamo abituati a lavorare duro incuranti delle critiche strumentali e continueremo a farlo sempre avendo come obiettivo l’interesse generale e non la contrapposizione politica.”

“In merito alla replica del presidente di ATM, Campagna, circa le premialità non sindacalizzate e individuali che l’Azienda ha erogato dal maggio 2023 fino, a quanto è dato ipotizzare, al giugno 2024, occorre puntualizzare alcuni delicati aspetti, – ha ulteriormente risposto oggi Russo – che sembrano evidentemente sfuggire, a questo punto non si pensa casualmente, alla puntuta e infastidita nota di replica dell’Azienda. In primo luogo, è il caso di ricordare che ci sono almeno due profonde differenze tra le premialità sindacalizzate e quelle individuali, che Campagna invece facendo una zuppa di concetti, equipara: la prima, è l’entità delle gratificazioni economiche. Se infatti quelle sindacalizzate raramente superano, in un anno, i mille euro a dipendente, quelle destinate ai sei dipendenti interessati, invece, sono di diecimila euro l’anno, circa ottocento euro al mese: un mese, in sostanza, è quasi pari all’ammontare di una intera premialità annuale destinata ad altri dipendenti che la ottengono dopo trattative sindacali. La seconda, è relativa alla modalità di ottenimento delle due premialità. Se, infatti e correttamente, le premialità collettive sono tarate su precisi, identificabili, quantificabili e misurabili obiettivi (a solo titolo di esempio: un surplus di chilometraggio effettuato dagli autisti), rispetto ai quali, già in corso d’opera, se non sono raggiunti, vengono immediatamente ritirati dall’Azienda in fase di conguaglio, di contro le premialità individuali sono state assegnate su obiettivi per i quali il C.d.A. nella famigerata seduta di fine maggio 2023 non è andato oltre che un generico miglioramento delle attività coinvolte: basterebbe leggere i verbali di quella seduta di C.d.A. ma, più evidentemente, le lettere di riconoscimento immediato delle premialità ai sei fortunati dipendenti, per comprendere come gli obiettivi in quelle lettere fossero nella migliore delle ipotesi molto generici, non misurabili e senza riferimenti obiettivi di raggiungimento, come la logica della “performance” che ATM, si ribadisce, cita evidentemente senza sapere di cosa parla, obbligherebbe a fare”.

“Talché dalla nota di Campaga, al netto della caduta di stile che si riferisce allo scrivente consigliere come ossessionato da visibilità per motivi politici o congressuali, – continua Russo – o addirittura come sostenitore di un passato aziendale per il quale non avrei né io, né il mio partito alcuna responsabilità politica, posto che il PD non è al governo di Messina dal 2006 e forse Campagna, dalla provincia, questo dato non lo ricorda ed entra evidentemente in nervosa confusione, ripeto, talché – al netto di queste valutazioni – Campagna conferma quanto espresso dalla mia precedente nota: ossia che ATM premia, prima di vedere raggiunti i risultati, solo alcuni dipendenti, molto fortunati rispetto alla massa di tutti gli altri lavoratori che, sfortuna loro, sono legati alle contrattazioni sindacali per ottenere delle premialità, peraltro esigue rispetto a quelle dei loro sei fortunati colleghi”.

“Alla luce di queste considerazioni, pertanto, si ribadisce lo stuporee la meraviglia per un sistema gestionale che non individua inizialmente sia gli obiettivi da raggiungere che i metodi per misurarli, non li misura durante la loro realizzazione, e non li valuta a fine periodo di attuazione prima di procedere alla gratificazione economica finale. Come dire: davvero singolare… Ancora, due sole considerazioni circa il riferito richiamo al cerchio magico”: nella nota da me inviata alla dirigenza ATM non si è mai parlato di “cerchio magico”. C’è quindi un evidente riflesso pavloviano da parte della dirigenza aziendale quando si osa chiedere, come mi son permesso io, nel mio ruolo di rappresentante dei cittadini, informazioni e delucidazioni su certe pratiche che, alla luce delle risposte, si confermano oltremodo poco accettabili dal punto di vista della gestione amministrativa. Non vorremmo che l’esistenza di questo presunto “cerchio magico* di cui parla Campagna, alla fine, lo confermasse lui stesso… Infine, circa l’utilizzo dell’auto di servizio. Anche questa è una legittima richiesta di accesso agli atti per capire se, come si è appreso da fonti di stampa, il presidente Campagna ha utilizzato la sua autovettura in conto ATM per svolgere attività, invece, a favore di ASM Taormina. Senza riferirsi ai burocratismi, per nascondersi dalla risposta, sarebbe gradita la produzione pubblica dei documenti, di carta, online, in app, nel cloud o a penna, che raccontino alla città che uso fa ATM e il suo vertice aziendale, delle macchine di servizio” conclude il consigliere PD.

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