Il Comitato ex Sanderson torna a esprimersi pubblicamente in merito al futuro dell’area dell’ex fabbrica agrumaria, ad oggi abbandonata e senza un futuro certo e definito.
Gli attivisti affermano di aver ricevuto dalla Regione Siciliana, il 30 settembre scorso, copia dei documenti scambiati tra la stessa Regione, il Comune di Messina e l’ESA, l’ente regionale di sviluppo agricolo, sulla questione della bonifica e messa in sicurezza dell’area ex Sanderson.
«Abbiamo letto i documenti e stiamo assistendo ad un pericoloso rimpallo di responsabilità tra attori pubblici. – commentano i rappresentanti del Comitato – Con questa nota ci sembra giusto informare la cittadinanza sullo stato delle cose e sulle novità frutto del lavoro di pressione sul tema del Comitato. Contemporaneamente abbiamo inviato una richiesta ufficiale a tutte le parti in causa per un incontro pubblico sul tema, da convocare entro un mese da oggi, che serva per dare impulso alla definitiva bonifica e a discutere del futuro dell’area, per cui oggi le uniche proposte esistenti sono quelle presentate dal nostro Comitato, vista l’assenza di progetti pubblici e la recente e opportuna revoca del finanziamento per il centro fieristico U Locu da fera».
«Nei documenti visionati dal Comitato, l’ultima iniziativa è del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti della Regione Siciliana, che il 30 settembre scrive all’ESA, con “carattere d’urgenza”, per avere notizie sulla messa in sicurezza dell’area ex Sanderson. Questa richiesta è figlia dell’interlocuzione di una decina di giorni prima tra la Regione e il Comune di Messina» chiariscono dal Comitato.
«A metà settembre, infatti, la Regione aveva richiesto al Comune una relazione urgente “sulle attività poste in essere per la risoluzione della problematica”. Nella richiesta si descrive la situazione della ex Sanderson attraverso il riferimento a quanto scritto dall’ASP di Messina e dal Comitato ex Sanderson sull’area. L’ASP ha segnalato a giugno 2024 “una condizione di pericolo per la salute della popolazione residente nelle vicinanze dell’impianto”. Il Comitato ha in più occasioni ribadito che “l’area oggi è una bomba ecologica, a causa della presenza di amianto deteriorato e dello sversamento di liquami pericolosi”» continua la nota.
«Il Comune risponde di non poter procedere direttamente alla bonifica, in quanto questo obbligo ricade sull’ente proprietario dell’area, l’ESA, Ente di Sviluppo Agricolo. Da parte sua, il Comune lo scorso 11 giugno 2024 aveva pubblicato l’ordinanza con cui, riconoscendo un “problema di tutela della collettività”, intimava all’ESA la rimozione dell’amianto presente nel complesso industriale» si legge ancora nella nota del Comitato.
«L’Ente di Sviluppo Agricolo, titolare dell’area, ha approvato il 13 giugno 2024 il Progetto esecutivo di “messa in sicurezza definitiva del complesso industriale ex Sanderson”, per un importo totale di 900.000 euro. Su questo fronte, a 4 mesi esatti dall’approvazione del progetto, si resta in attesa dell’appalto per l’affidamento dei lavori previsti» incalza ulteriormente il Comitato.
«In una situazione che tutti giudicano pericolosa per la salute pubblica, assistiamo ad uno scambio in cui ogni documento non fa che rimpallare responsabilità» spiegano i rappresentanti del Comitato ex Sanderson.
«Per questo chiediamo con urgenza al Comune di Messina, come già concordato il 30 maggio 2024 durante una riunione con i Consigli della I e II circoscrizione a cui ha partecipato l’assessore Minutoli in rappresentanza del Sindaco, di convocare un incontro, in presenza di tutti gli enti interessati, per avere date certe sulle operazioni necessarie a mettere in sicurezza il sito. Questo incontro – aggiunge il Comitato – deve servire anche a discutere un piano di rigenerazione dell’area condiviso con la comunità locale. Non possiamo accontentarci della bonifica, che rappresenta solo il primo passo per il futuro dell’area, né di progetti calati dall’alto e non condivisi con le persone che abitano nei pressi dell’area. Il Comitato ex Sanderson, insieme ai residenti, ha elaborato una visione chiara e concreta per la rigenerazione dell’area. L’obiettivo è fare dell’ex stabilimento un caso esemplare di transizione ecologica e di valorizzazione della memoria e del patrimonio culturale locale, attraverso progetti che tutelino l’ambiente e offrano opportunità economiche e sociali per i residenti di Messina Sud» concludono i rappresentanti del Comitato, che invitano la cittadinanza a festeggiare il primo anno di attività il prossimo 21 ottobre, con una cena sociale a Tremestieri.