Siccità, Schifani e Musumeci litigano sul piano degli interventi ulteriori da fare

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Siccità, Schifani e Musumeci litigano sul piano degli interventi ulteriori da fare

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giovedì 17 Ottobre 2024 - 12:39

Botta e risposta tra il Ministro della Protezione civile e delle politiche del mare Nello Musumeci, ex presidente della Regione Sicilia, e l’attuale governance della Regione Sicilia guidata dal presidente Renato Schifani. L’elemento della discordia è una bozza di piano per ulteriori interventi da finanziare per la grave questione della siccità nell’isola. Non si sa bene che fine abbia fatto, se sia arrivato o no ai tavoli del Ministero. Il Ministro e la Regione dicono cose diverse.

Andiamo per ordine. Al question time alla Camera dei deputati a cui si è presentato Musumeci ha parlato ampiamente della questione, delineandone le premesse:

“La grave siccità della Sicilia sconta un ritardo nella programmazione e della manutenzione delle infrastrutture sicuramente pluridecennale, l’autorità di bacino idrogeologico è stata istituita dopo un trentennio, solo nel 2018. Il Consiglio dei Ministri il 6 maggio scorso ha deliberato per 12 mesi lo stato di emergenza di rilievo nazionale per il grave deficit idrico, stanziando 20 milioni per i primi interventi. Il 19 maggio il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani è stato nominato commissario delegato per gli interventi urgenti, gli è stata demandata la predisposizione sulla base dei fabbisogni e del limite delle risorse per gli interventi da adottare”.

“Il 30 maggio gli uffici della Protezione civile hanno approvato il piano degli interventi urgenti: 52 strutturali, nuovi pozzi, nuove sorgenti, nuove condotte e reti di acquedotti per 19 milioni e 124 mila euro – ha proseguito -. Oltre 86 interventi per l’acquisizione di autobotti per 760 mila euro, e altri lavori straordinari”.

Ed è dopo che arriva il passaggio contestato da Palermo:

“Il 30 settembre, in due riunioni, è stata esaminata la bozza di un piano per ulteriori misure che la Regione ha chiesto di finanziare con risorse dello Stato; al momento il piano non risulta restituito dal commissario delegato Schifani. Da parte del dirigente regionale di Protezione civile è pervenuto un riepilogo delle diverse azioni. Il dirigente ha anche segnalato alcune misure prioritarie per le quali si ravviserebbe di agire. Il ministero dei Trasporti in cinque anni ha finanziato 149 interventi nel settore idrico con congrui finanziamenti, nel Pnrr ci sono importanti investimenti come per le dighe di Pozzillo e a Pietrarossa i cui cantieri sono già in corso. Occorre segnalare che il 12 settembre la cabina di regia della crisi idrica ha segnalato al commissario Schifani il fenomeno della scarsità prospettando interventi immediati”.

Non passa molto tempo, nemmeno poch ore dopo le parole di Musumeci da Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale, viene precisato che “la Regione, tramite l’ufficio del Commissario delegato all’emergenza (ndr il presidente Schifani), ha già avviato da tempo la seconda fase del processo per affrontare la crisi idrica in Sicilia. E’ stata, infatti, già trasmessa al dipartimento nazionale della Protezione civile una proposta del secondo piano di interventi che include oltre 130 progetti, elaborati in risposta alle richieste pervenute da Ati, gestori idrici e da Comuni. Oltre a 200 interventi di riparazione e acquisto di autobotti per i Comuni per oltre 8 milioni di euro”.

“Questo piano è attualmente oggetto di una stretta interlocuzione con gli uffici competenti della Protezione civile di Roma e si sta tenendo conto delle osservazioni delle autorità nazionali e anche di quelle ricevute, fino a poche ore fa, dai Comuni e dai gestori – si legge in una nota della Regione Siciliana -. Il processo di aggiornamento per garantire che gli interventi siano tempestivi ed efficaci nel rispondere alla grave siccità che affligge la regione, dopo le numerose riunioni con le Ati, l’ultima delle quali si è tenuta ieri, è stato ultimato ed è pronto per essere inviato definitivamente a Roma”.

Da Palazzo d’Orleans però su questo concordano con Musumeci:

“La crisi idrica in Sicilia è il risultato, oltre che della grave siccità, di decenni di ritardi nella manutenzione delle infrastrutture e nella pianificazione strategica”.

“Nonostante ciò, l’attuale governo regionale ha intrapreso azioni concrete, anche grazie allo stanziamento di 20 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso maggio per fronteggiare l’emergenza, ai quali si sono aggiunti già 39 milioni del bilancio regionale e altri 40 sono previsti nel ddl delle variazioni di bilancio già approvato dalla giunta regionale e trasmesso all’Ars per il completamento dell’iter legislativo. Si continua a lavorare per ottenere ulteriori risorse necessarie al completamento degli interventi, in linea con le priorità segnalate dalla cabina di regia e dal commissario delegato, il presidente della Regione Renato Schifani” conlude la nota di risposta.

Immagine in evidenza da un video realizzato dall’agenzia Vista durante il question time.

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