Il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!”, nato nelle scorse settimane a Messina da una serie di assemblee autorganizzate in piazza sulla questione dell’emergenza idrica che ormai da mesi attanaglia la nostra città, comunica di aver scritto una lettera aperta al Sindaco Federico Basile, chiedendogli ufficialmente per pec un appuntamento.
Questa lettera è anche una petizione, che sta già raccogliendo centinaia di firme tra quelle online (qui) e quelle su carta.
Questi i prossimi appuntamenti con i banchetti di raccolta organizzati dal Comitato:
1) Giovedì 31 ottobre a partire dalle ore 18:00 banchetto alla festa “La Notte del Popolo” in Piazza Anna Maria Arduino presso la Casa del Popolo di Messina
2) Sabato 9 novembre a partire dalle ore 10:30 banchetto nei pressi del Quartiere Lombardo davanti al Mercato Vascone;
3) Domenica 10 novembre a partire dalle ore 10:30 banchetto al Mercato biologico di Largo Seggiola.
Si tratta di luoghi vissuti come i mercati o le feste, ed il Quartiere Lombardo che come sappiamo patisce diversi problemi idrici da tempo.
Al termine di questo percorso, qualora non dovesse arrivare alcuna risposta dal sindaco, il Comitato ha già previsto una manifestazione di protesta sabato 16 novembre alle ore 10 a Piazza Unione Europea (già Piazza Municipio).
Di seguito la Lettera/Petizione al sindaco della città metropolitana di Messina Federico Basile:
“Siamo un gruppo di persone che vivono nella città metropolitana di Messina e che in queste settimane si sono autoorganizzate, con assemblee pubbliche, nel Comitato Vogliamo l’acqua dal rubinetto, per chiedere che vengano garantite normali condizioni di erogazione dell’acqua che corrispondano alla retorica dell’acqua H24 tanto sbandierata da questa amministrazione.
L’acqua è un bene comune, e la sua gestione deve essere pubblica, così come previsto dal Referendum abrogativo sui servizi idrici vinto con il 95% di Sì nel 2011. Che sia pubblica non lo afferma solo l’assetto proprietario dell’ente che ne gestisce il servizio, ma anche il fatto che il bene primario per eccellenza non dovrebbe essere oggetto di diatribe politiche e che la nostra voce dovrebbe avere un peso nelle scelte che vengono adottate.
Per questo esprimiamo la nostra preoccupazione per la decisione presa dalla Commissaria all’Assemblea Territoriale Idrica di Messina, dott.ssa Rosaria Barresi, che ha predisposto gli atti per la costituzione di una società mista (pubblico – privato) per la gestione del Servizio Idrico Integrato, andando di fatto contro il volere dell’assemblea dei sindaci della città metropolitana, la quale aveva deliberato per una gestione totalmente pubblica dell’acqua.
Riteniamo che la scelta fatta dalla Commissaria sia antidemocratica perché va contro il volere non solo dell’ATI, ma di tutte le milioni di persone che con il Referendum del 2011 si erano chiaramente espresse in favore dell’acqua pubblica. La gestione mista di fatto sarebbe utile soltanto per il socio privato, il cui unico scopo è quello di fare profitto a danno delle nostre tasche.
Chiediamo quindi al Sindaco di operare affinché venga scongiurato il pericolo che un privato possa mettere le mani sull’acqua bene comune.Da mesi interi villaggi della nostra città soffrono la quasi totale mancanza d’acqua, o un pesante razionamento con sole pochissime ore di erogazione al giorno, anche di acqua non potabile o inquinata, e questo è inaccettabile!
I cambiamenti climatici, la siccità e la desertificazione, fenomeni che indiscutibilmente e gravemente affliggono sempre di più la nostra epoca e la nostra Sicilia, non possono essere addotti, se non strumentalmente, a giustificazione della crisi idrica attuale, le cui cause sono piuttosto da individuare nelle passate e recenti scelte politiche sbagliate e in una rete idrica resa vetusta e colabrodo da una pessima programmazione.
Noi pertanto paghiamo per intero un servizio che funziona in misura sostanzialmente ridotta, come dimostrano non solo i guasti ma anche le usuali turnazioni dell’erogazione.Quando il movimento no ponte urla da decenni lo slogan “Vogliamo l’acqua dal rubinetto e non il ponte sullo Stretto!” esprime una reale esigenza primaria dalla quale non si può prescindere. I soldi per le infrastrutture fondamentali, come avere acquedotti integri, sarebbero l’investimento pubblico più apprezzato dalla comunità messinese, stanca di leggere le note dell’Amam che ci raccontano che oggi c’è stato un blackout alla linea elettrica che mette in funzione le pompe idrauliche, ieri una frana che ha rotto la tubazione, domani sarà un periodo siccitoso, dopodomani un guasto al sistema elettronico della distribuzione…
Noi, dunque, chiediamo di tornare a godere presto di questo fondamentale diritto, ovvero quello di vivere degnamente la nostra quotidianità senza imprecare per un po’ d’acqua che sgorghi dal rubinetto come se fosse un favore!L’acqua invece è un diritto di tutte e tutti, e quindi è un diritto anche dell’intera comunità messinese, ormai esasperata da mesi di “emergenza idrica”: chiediamo pertanto a Lei, quale massima autorità sanitaria del nostro territorio, di riceverci al più presto allo scopo di ascoltare la nostra protesta, di farci conoscere i motivi reali di questa crisi e di impegnarsi con azioni immediate e concrete per risolverla!”