L’aforista Fabrizio Caramagna definisce il mal di testa in questo modo: “L’emicrania è una stanza buia con cento finestre chiuse e il soffitto che ti preme dall’alto.” Il termine più esatto, in realtà, sarebbe mal di testa oppure cefalea: un disturbo piuttosto frequente e catalogato secondo molteplici forme di cui una è proprio l’emicrania.
Secondo quanto riporta la Fondazione Veronesi, a soffrire di cefalea in Italia sarebbero circa 26 milioni di persone. Si tratta di una problematica invalidante e in quanto tale capace di influire non poco sulla qualità della vita.
Emicrania e cefalea tensiva sono le tipologie di mal di testa più comuni, pur non essendo le sole di cui è possibile soffrire. Vediamo le caratteristiche di entrambe, mettendole a confronto.
Caratteristiche della cefalea tensiva
La cefalea tensiva è di solito meno invalidante rispetto dell’emicrania – ma non per questo poco fastidiosa – e si manifesta come una sorta di “cerchio alla testa”: il dolore è diffuso e costante, ma non troppo intenso, pur durando in genere l’intera giornata e non consentendo il normale svolgimento degli impegni quotidiani. Per trovare sollievo, la cosa migliore è conoscere i rimedi per cefalea tensiva consigliati dal farmacista, i quali sono certamente i più affidabili ed efficaci.
Ciò permette di intervenire in maniera mirata, cosa essenziale soprattutto quando la cefalea tensiva risulta cronica, a fronte di una frequenza di circa 15 attacchi – ma anche di più – al mese. Si parla invece di cefalea episodica quando gli attacchi sono dai 2 ai 3 al mese.
I principali rimedi della cefalea tensiva
La cefalea tensiva fa la sua comparsa spesso come sintomo, in concomitanza con altre patologie o condizioni sfavorevoli che tendono a provocarla: si va dall’insonnia a una postura scorretta, passando per stati d’ansia, depressione e stress, fino a problematiche di malocclusione e alterazioni che intercorrono lungo la colonna vertebrale.
Agire sulle cause – e conoscerle, quindi – permette di intervenire al meglio. I rimedi più comuni vanno dall’assunzione di analgesici fino a tecniche di natura fisioterapica, passando per psicoterapia, pratiche di rilassamento, agopuntura e via dicendo.
La pratica di discipline olistiche come yoga e gyrotonic è indubbiamente un valido alleato, alla luce del fatto che spesso serve agire su più fronti, in relazione al singolo caso. Può esserci, pertanto, anche una componente genetica, la cui conoscenza si rivela parimente utile per capire il tipo di cure da adottare, soprattutto se la cefalea tensiva è cronica.
Caratteristiche dell’emicrania
Il termine emicrania deriva dal greco e può essere tradotto con l’espressione “metà cranio”, complice la localizzazione del dolore nelle aree laterali della testa e la sensazione come se fosse letteralmente “spaccata in due”.
Questa forma di cefalea è considerata la prima causa di disabilità su scala planetaria presso i giovani, in quanto influisce in maniera importante sulla qualità della vita di chi ne è affetto, venendo catalogata dagli specialisti come una forma di patologia neurologica invalidante. A soffrirne, stando alle statistiche, sono soltanto in Italia circa 6 milioni di persone.
A differenza della cefalea tensiva, quindi, l’emicrania è una patologia a tutti gli effetti, e non un sintomo, provocando attacchi che possono durare da 4 a 72 ore. Presenta a sua volta dei sintomi di natura variabile, tra cui nausea e vomito, a seconda del tipo di emicrania, la quale può essere:● con aura. Questo disturbo ha una durata tra i 20 e i 60 minuti. Anticipa la cefalea e può manifestarsi con i subentrare di punti/linee luminose oppure delle alterazioni di natura sensitiva, incluse quelle legate alla capacità di esprimersi;● senza aura. In questo caso compare unicamente un forte dolore alla testa, intenso e pulsante, che può avere localizzazioni differenti da persona a persona.
I principali rimedi dell’emicrania
Chi soffre di emicrania sa che dovrà conviverci per tutta la vita: una cura completa non risulta a oggi possibile.
Questo non vuol dire che non si possa fare tanto. Individuando le terapie più adatte per il singolo paziente, insieme al neurologo e al medico di base, si può ridurre l’incidenza e l’intensità degli attacchi, limitando le condizioni favorevoli alla loro insorgenza.
L’alimentazione gioca un ruolo importante, mentre meno si può fare durante i momenti del cambio stagione, in cui l’incidenza del mal di testa in ogni sua forma è maggiore. Tra i farmaci comunemente considerati efficaci ci sono i cosiddetti triptani, aventi un’azione antiemicranica secondaria – sono infatti tipici di altre patologie – ma particolarmente validi, spesso più dei normali analgesici, che sovente tendono a non bastare.
Anche le terapie di natura comportamentale e la pratica di trattamenti di rilassamento muscolare e di neuromodulazione possono essere un valido supporto, così come discipline quali mindfulness e di natura olistica. Ogni caso è diverso, comunque, ed è necessario confrontarsi con uno specialista.
Nota finale
Non sempre si rivela indispensabile rivolgersi a un medico, soprattutto se la cefalea non è troppo intensa e si verifica di rado. Allo stesso tempo, ciò appare indispensabile ogni qual volta si avverta il bisogno di un confronto con lo specialista nonché nei casi dove il problema risulta più complesso, quando indagare in maniera più approfondita appare fondamentale.