L’Istat ha pubblicato un nuovo report sui profili di benessere delle 14 città metropolitane, utilizzando gli indicatori del Bes dei Territori (BesT), che sono misure statistiche provinciali coerenti con quelle presenti nel Rapporto Bes nazionale, ma arricchite per considerare aspetti utili alle politiche territoriali. I dati sono basati sulle performance del 2022. L’analisi consente di confrontare le 14 città metropolitane, che ospitano il 36,2% della popolazione italiana, evidenziando le differenze rispetto alla media nazionale, i punti di forza e di debolezza, e le tendenze recenti. Il report include anche tre focus tematici che approfondiscono i domini dell’Istruzione, del Benessere economico e dell’Ambiente, con nuovi dati sulla disponibilità di risorse educative, sugli esiti scolastici, sulle condizioni economiche degli individui e sull’esposizione della popolazione alle isole di calore urbane. Altri contributi analizzano le disuguaglianze interne nelle aree metropolitane, confrontando i dati relativi ai 14 capoluoghi e al restante territorio.
Per quanto riguarda le 62 misure provinciali di benessere, le città metropolitane del Nord e del Centro presentano la maggior parte degli indicatori al di sopra della media nazionale, mentre quelle del Sud mostrano svantaggi, ad eccezione di Cagliari. Firenze, Milano e Bologna spiccano con oltre il 75% degli indicatori superiori alla media nazionale, in particolare nei domini dell’Innovazione, ricerca e creatività, e della Qualità dei servizi. Torino, Genova e Venezia si collocano con percentuali di vantaggio leggermente inferiori (72,6%, 67,7% e 59,7%, rispettivamente). Roma si trova in una posizione intermedia, con un vantaggio nel 54,8% degli indicatori, ma con forti contrasti che la pongono come spartiacque tra le città metropolitane del Centro-Nord e quelle del Sud. Nel Meridione, le città con il maggior numero di indicatori sfavorevoli sono Reggio di Calabria (79,0%), Catania, Napoli e Messina (oltre il 70%), seguite da Palermo e Bari (67,7% e 64,5%). Cagliari si distingue positivamente con il 61,3% di indicatori favorevoli, superando anche Roma.
Tra gli 11 domini del Benessere, il dominio più critico è l'”Ambiente”, con circa due terzi degli indicatori al di sotto della media nazionale, mentre il dominio della “Qualità dei servizi” rappresenta il punto di forza, con due terzi degli indicatori superiori alla media italiana. Il dominio “Istruzione e formazione” evidenzia contrasti, con una distribuzione equilibrata tra posizioni di vantaggio e svantaggio.L’analisi del reddito disponibile equivalente segnala una maggiore disuguaglianza nelle città metropolitane del Centro-Nord, nonostante valori medi più alti.
Milano, con una media di 26.000 euro nel 2021, è la città metropolitana con il reddito più elevato, mentre Cagliari, con 19.000 euro, è la più alta del Mezzogiorno. I dati sulla carenza di risorse educative e sugli esiti scolastici mostrano criticità in tutte le città metropolitane del Sud, ad eccezione di Bari, mentre Milano evidenzia una maggiore carenza di risorse rispetto alle altre città del Centro-Nord.
La pandemia di Covid-19 ha aumentato i tassi di mortalità evitabile (per le fasce d’età 20-74) con forti disomogeneità territoriali. Napoli ha avuto i tassi più alti negli anni 2019-2021, mentre Firenze ha registrato i più bassi. Nel 2021, Napoli ha avuto 14 punti di svantaggio rispetto a Firenze per tassi di mortalità evitabile (29,3 vs. 14,9 decessi per 10.000 abitanti). Per quanto riguarda la mortalità per demenze, nel 2021 le disuguaglianze più marcate si sono osservate a Firenze, con un eccesso di mortalità del 28% nell’hinterland rispetto al capoluogo. Cagliari, invece, ha il tasso più elevato di mortalità per demenze tra i capoluoghi.
Il Censimento Permanente della Popolazione del 2022 ha rilevato indicatori di benessere, con oltre l’80% delle persone (14 anni e più) nelle città metropolitane che dichiarano di avere parenti a cui rivolgersi in caso di bisogno, con i valori più alti a Reggio di Calabria (88,8%) e Cagliari (87,3%). Le reti familiari sono prevalenti su quelle di vicinato o di amicizia.
Per quanto riguarda la sicurezza, la percentuale di persone che si sentono sicure di camminare da sole di notte varia tra le città metropolitane, con Messina (69,3%) e Reggio di Calabria (66,0%) ai primi posti, e Napoli (52,6%) e Palermo (53,9%) tra i più bassi. La percezione di sicurezza è generalmente inferiore nei capoluoghi rispetto al resto delle città metropolitane, con il divario più grande a Bari (13 punti percentuali). Milano e Roma presentano differenze minori tra il capoluogo e il resto del territorio.Infine, per quanto riguarda la soddisfazione per la propria vita, Reggio di Calabria (54,7%) è la città con il punteggio più alto, mentre Napoli (33,8%) ha il valore più basso. Nel complesso, la città metropolitana di Reggio di Calabria ha il livello di soddisfazione più alto, mentre Napoli il più basso.
Tra le città analizzate, Messina emerge positivamente anche nell’ambito della raccolta differenziata, prima città in Sicilia davanti a Catania e Palermo, superando anche grandi centri come Roma, Napoli e Genova. Al vertice della classifica si trova Venezia con il 72,1%, seguita da Bologna (69,3%), Firenze (68,5%), Milano (68,3%) e Torino (62%). Palermo si colloca all’ultimo posto con il 34,9%, seguita da Reggio Calabria (42,6%), Catania (47%), Napoli (50,6%) e Roma (50,6%). A livello nazionale, la città metropolitana più virtuosa è Cagliari con il 76,4%, precedendo Venezia e Bologna.