Policlinico: salvato neonato dopo 40 giorni dalla rottura delle acque

Redazione

Policlinico: salvato neonato dopo 40 giorni dalla rottura delle acque

lunedì 18 Novembre 2024 - 09:56

È stato un percorso lungo e tortuoso, ma con un lieto fine. È quello vissuto da una mamma che, dopo essere andata incontro a una rottura prematura delle membrane a 24 settimane, grazie al supporto del personale dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia dell’AOU G. Martino di Messina ha partorito a 30 settimane riuscendo a raggiungere un’età gestazionale più sicura per la nascita del piccolo. Il bimbo è stato dimesso e oggi insieme a mamma e papà ha partecipato all’evento promosso al policlinico per la giornata dedicata ai neonati prematuri promosso dalla Società Italiana di Neonatologia.

“Il 21 Agosto scorso – racconta Azzurra Schepis, 24 anni – mi sono accorta di aver rotto le acque e sono subito corsa in ospedale dove, a seguito dei controlli, ho iniziato il mio ricovero forzato, monitorata ed assistita continuamente dal personale del reparto: sono uscita da casa quel giorno e sono rientrata il 5 Ottobre. Ho vissuto momenti difficili emotivamente anche perché ho un’altra bimba piccola di due anni che in questo periodo non ha potuto contare sulla mia presenza”.

Il cesareo è stato eseguito dal Dott. Angelo Santamaria, con il Prof. Ferdinando Gulino e l’anestesista dott. Francesco Lanza.

“Nel corso del ricovero – spiega il ginecologo che ha seguito la paziente, il Dott. Angelo Santamaria – abbiamo iniziato un ciclo di antibiotici e di trattamenti specifici per frenare un parto che, in quell’epoca gestazionale, si sarebbe classificato come aborto. Ogni giorno recuperato è stato un traguardo e non pensavamo di riuscire ad arrivare a questo punto. Abbiamo deciso di intervenire, a 30 settimane e due giorni, perché la paziente ha iniziato ad avere un po’ di febbre e per evitare pericoli abbiamo ritenuto opportuno far nascere il piccolo per non rischiare di vanificare tutti i sacrifici fatti in questo lungo periodo”. Il bimbo, dopo la nascita, è stato ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale per essere monitorato per un supporto più avanzato”.

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