Qualità della vita 2024: Messina migliora ma resta in basso

Messina migliora leggermente ma resta in fondo alla classifica nazionale per qualità della vita, piazzandosi al 103° posto su 107 province italiane. Peggio fanno solo le siciliane Caltanissetta e Agrigento e le calabresi Cosenza e Reggio Calabria.

Lo rivela la classifica 2024 di ItaliaOggi e Ital Communications, realizzata in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma.

La graduatoria analizza nove indicatori principali: affari e lavoro, ambiente, salute, istruzione, sicurezza sociale, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza. Nonostante qualche segnale positivo, i dati confermano le difficoltà strutturali del Mezzogiorno rispetto al resto d’Italia.

Tra i risultati più sorprendenti per Messina, spicca il 22° posto nella categoria salute e il 36° nella sicurezza, nonostante un calo di sei posizioni rispetto all’anno scorso. Pessime, invece, le performance in ambiti cruciali come il lavoro (105° posto) e l’ambiente (102° posto), a dimostrazione delle difficoltà che affliggono da anni il tessuto economico e sociale della città.

La ricerca, giunta alla sua 26ª edizione, ribadisce il netto divario tra Nord e Sud. Milano si conferma al primo posto, seguita da Bolzano e Monza-Brianza. Queste province eccellono grazie a servizi efficienti, redditi elevati, infrastrutture moderne e una vivace economia locale. Bologna e Trento completano la top five, dimostrando un equilibrio tra sviluppo economico, sostenibilità ambientale e sicurezza.

Nel panorama nazionale, 62 province su 107 sono classificate come “buone” o “accettabili” per qualità della vita, un dato leggermente inferiore agli anni precedenti. La maggior parte si trova nel Nord Italia, con alcune eccezioni positive come Toscana, Umbria, Marche e Lazio.

In molte categorie, il rapporto evidenzia problematiche comuni a livello nazionale. Nella sezione “Popolazione”, oltre metà delle province italiane sono sotto la media, con bassi tassi di natalità, alti livelli di mortalità e un saldo migratorio negativo. Anche alcune province del Nord, come Trieste e Alessandria, faticano, piazzandosi rispettivamente al 101° e al 103° posto.

Una novità del 2024 è l’introduzione della categoria “Turismo, intrattenimento e cultura”. Solo 11 province superano i 500 punti, guidate da città come Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze e Bologna. La maggior parte delle altre province, tra cui molte del Sud, offre servizi turistici e culturali limitati, con scarsi investimenti in musei, eventi e strutture ricettive.

Il rapporto evidenzia, in conclusione, una realtà complessa per Messina, dove le poche eccellenze non compensano le gravi lacune in lavoro, ambiente e redditi. Il miglioramento in alcuni settori lascia spazio a un cauto ottimismo, ma il divario con il resto del Paese resta ampio e difficilmente colmabile senza interventi strutturali.

red.me

Published by
red.me