Si tratta di due sacramenti opposti: uno celebra la nascita, l’altro la morte.La costituente del M5S, di cui la gran parte dei cittadini ignora significato e contenuti, vuole apparire come una metafora religiosa. Se, l’argomento non fosse insignificante, si potrebbe dire che ci troviamo di fronte ad uno scisma.
In realtà è una resa dei conti, il tentativo di impossessarsi delle spoglie di un Movimento, che per astrale prodigio irripetibile ha governato il Paese inventando il reddito di cittadinanza, l’abolizione della prescrizione e il superbonus solo per citare alcuni obbrobri perpetrati durante i governi presieduti dai grillini. Sarà difficile in un prossimo futuro ricordare le gesta di Toninelli e Crimi, Taverna e Di Maio, Di Battista e Patuanelli o più recentemente di Appendino o Floridia. Il furbastro avvocato di Volturara Appula, ha capito da subito l’inconsistenza culturale e politica di questi attori e ha preparato un copione a sua immagine e somiglianza da portare in scena.
Solamente due personaggi potevano opporsi alla realizzazione del brogliaccio: Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Esautorato il primo, bisognava rendere irrilevante il secondo. La cosiddetta Nova è la fase finale della recita. Non è stato difficile, perchè la narrazione dell’uno vale uno in realtà ha avuto sempre altro significato ossia “uno vale tutti”. Il dittico vero ha permesso a Giuseppe Conte di nominarsi capo supremo e rendere innocuo il fondatore e apostolo del Vaffa. Suscita tristezza, Beppe Grillo, ma allo stesso tempo fa sorridere ricordare come sia divenuto oggetto dello scherno papalino del nuovo marchese penta stellato, il quale gli fa capire che ormai non conta più nulla. Per bontà, forse, gli concederà l’estrema unzione, per apparire un buon cristiano.
Diego Celi