Jill Biden Jacobs a Gesso: “Dentro di me la luce di questo posto, qui sento il calore di casa”

Michele Bruno

Jill Biden Jacobs a Gesso: “Dentro di me la luce di questo posto, qui sento il calore di casa”

mercoledì 04 Dicembre 2024 - 15:39

Jill Tracy Jacobs Biden è arrivata a Gesso, nella terra dei bisnonni Gaetano Giacoppo e Concetta Scaltrito, da dove partitono a fine Ottocento per raggiungere la cittadina americana di Hammonton, dove sono nati il nonno Dominic Giacoppo e la First Lady americana. Ovunque bandiere italiane ed americane, striscioni di benvenuto con frasi come “Welcome to Gesso” e “You will always have a home here” (Avrai sempre una casa qui). Villaggio blindato per il suo arrivo. Momento riservato ai soli residenti e ai giornalisti arrivati con un pullman da Villafranca Tirrena.

Jill era stata in mattinata a Sigonella, nell’ambito dell’iniziativa “Joining Forces”, per incontrare i militari della base americana. Partita con un aereo da Washington, partirà poi per Abu Dhabi e poi per Qatar e Francia.

Gli ibbisoti in massa per Jill

Un momento emozionante per lei e per gli abitanti di Gesso, adunatisi in folla per l’evento, tributandole una calorosa accoglienza evidenziata dalla stessa Jill nell’incipit del suo discorso: “Buongiorno e grazie per questo caloroso benvenuto”.

Il calore con cui Jill Jacobs Biden è stata accolta è dimostrato ulteriormente dalle parole di una lettera inviata dall’Associazione giovani e volontari di Gesso, firmata da Salvatore Grosso:

“Ciò che ci rende ancora più orgogliosi è che la stessa Dr. Biden, – si legge – ha scelto il nostro paese, la nostra terra, per intraprendere un viaggio nelle sue radici e incontrare la comunità che ha dato i natali alla sua famiglia. Non stiamo parlando solo di un evento di rilevanza internazionale, ma di un’opportunità unica e straordinaria di rivivere, con profonda emozione, la nostra storia e celebrare le radici che ci uniscono. Una storia che affonda le sue radici nel lontano 1887, quando il nostro concittadino Gaetano Giacoppo (Jacobs) sbarcò in America, portando con sé il sogno di una vita nuova. Nel 1889, insieme alla sua amata Concetta Scaltrito, si unì in matrimonio, dando vita a una dinastia che oggi, a distanza di oltre un secolo, si intreccia indissolubilmente con quella della First Lady. Un legame che ha attraversato oceani, decenni e generazioni, ma che non ha mai cessato di appartenerci, di essere una parte vibrante della nostra identità. Un segno tangibile e potente di quanto le nostre tradizioni, i nostri legami e le nostre storie siano un filo invisibile che ci unisce e che, oggi più che mai, ci ricorda la grandezza della nostra comunità. Grazie da tutti noi, per aver reso questo sogno possibile”.

Jill è stata accolta qui, arrivata con la figlia Ashley Biden, dal direttore del museo locale Mario Sarica e dal parroco Franco Arrigo. Insieme sono entrati nella parrocchia locale ed hanno visionato i documenti ufficiali che *attestano le origini genealogiche della sua famiglia.

Dopodiché si è avvicinata al palco allestito per l’occasione, con il sindaco di Messina Federico Basile che le ha portato i saluti della Città e del Comune.

Il sindaco Federico Basile e Jill Biden

“Sono lieto di dare il benvenuto a Messina alla first lady Jill Jacobs Biden e ringraziarLa per avere programmato questa visita, attesa dalla Città e dagli abitanti del villaggio di Gesso, già all’indomani della proclamazione di Joe Biden, Suo marito, a Presidente degli Stati Uniti d’America. Credo che oggi, la Sua presenza qui nasce, sicuramente, dal desiderio di conoscere, anche se per poche ore, l’abitato di Gesso che ha dato i natali ai suoi bisnonni e rappresenta un richiamo internazionale al senso di appartenenza e di identità culturale legata alle tradizioni e alle proprie origini, che nessuno di noi deve mai dimenticare. Per queste ragioni la Sua visita inorgoglisce l’intera cittadinanza e lusinga oltremodo gli abitanti di Gesso, perché testimonia quel legame forte che lega la lunga storia del nostro Paese e della nostra terra di Sicilia al Nuovo Continente, l’America, che proprio per questo status di essere nuovo animò la partenza di centinaia di siciliani da Messina e molti da questo piccolo borgo collinare di Gesso verso Hammonton per inseguire il “sogno americano” portando con sé la propria cultura, gli usi e le tradizioni. Quello stesso senso di appartenenza e quei valori che Lei ha sicuramente trasmesso nel corso della sua vita professionale, nello svolgimento dei suoi impegni nel sociale soprattutto a favore dei bambini, e nell’esperienza politica che l’ha contraddistinta in questi anni, in cui a fianco del Presidente Biden, ha contribuito a guidare l’America. Non posso che ringraziarLa ancora una volta, a nome mio personale e a nome dell’intera cittadinanza, per avere dato lustro alla città di Messina e di essere qui, ad assaporare il calore degli abitanti con i profumi e i sapori di questo luogo che sapientemente i suoi bisnonni seppero custodire e tramandarLe. Auguro a Lei e al Presidente Biden un prospero futuro ancor più ricco di soddisfazioni”.

Poi è stato il momento del discorso di Jill Jacobs (il cognome originario Giacoppo è stato così anglicizzato in America). Ha prima fatto ringraziamenti alle istituzioni che l’hanno accolta:

Jill Jacobs Biden a Gesso, parla al villaggio

“Oh. Grazie, signor sindaco, per l’accoglienza più calorosa di quanto avrei potuto immaginare. Sono grata anche al prefetto Di Stani e al presidente Schifani per la loro leadership. Ambasciatore Markell—Jack, Carla, grazie per la vostra ospitalità e il vostro lavoro per rafforzare il rapporto speciale tra Italia e Stati Uniti. So che hai un eccellente partner nel Console Generale Roberts-Pounds-Tracy, grazie per il tuo servizio a Napoli”.

Poi è stato il turno di Mario Sarica: “Grazie per aver ricercato la storia della mia famiglia e averla catturata nel tuo meraviglioso libro. Mia figlia Ashley e io siamo appena entrati in questa bellissima chiesa, dove abbiamo visto la registrazione del battesimo della mia bisnonna nel 1865”.

E di Padre Franco Arrigo: “Grazie per avermi invitato a visitare la chiesa dei miei bisnonni”.

Ha poi citato il vangelo di Matteo, per dedicarlo a Gesso: “Gesù dice che una città posta su un monte non può rimanere nascosta, che la sua luce risplende affinché tutti possano vederla. Sono qui oggi perché la luce delle colline di Gesso risplende in tutto il mondo e brilla intensamente dentro di me”.

E poi ha ricordato le sue origini: “Più di cento anni fa, i miei bisnonni, Gaetano e Concetta Giacoppa (Giacoppo), percorrevano le strette vie di Gesso. Parlavano con i vicini e osservavano le stelle vagare di notte. E nei ritmi quotidiani della vita, sono stati plasmati dai valori italiani: lealtà, duro lavoro e la convinzione che ci sia sempre spazio per un posto in più a tavola. Come molti della loro generazione (rafforzati da quei valori, ma alla ricerca di migliori opportunità) i miei bisnonni hanno deciso di lasciare la loro terra natale per la promessa di un luogo sconosciuto e per l’idea che non importa da dove vieni, puoi trovare una casa e un futuro negli Stati Uniti d’America. Mentre attraversavano l’Atlantico, hanno pregato per avere la protezione di Sant’Antonio, che continua a vegliare sulla gente di Gesso. In America, scoprirono rapidamente che Hammonton, nel New Jersey, ospitava altri immigrati da Gesso. E altri vicini erano venuti da Gesso in tutto il mondo, portando la luce di quelle terre d’origine anche nella loro nuova Nazione.

Ha tracciato così il modo in cui i nonni e la sua famiglia si sono ambientate negli Stati Uniti: “Passo dopo passo, i miei bisnonni si sono costruiti una vita. Il loro cognome, “Giacoppa”, divenne Jacobs. Il loro figlio, mio ​​nonno, è cresciuto e ha trovato lavoro traslocando mobili. E suo figlio, mio ​​padre, si arruolò nell’esercito degli Stati Uniti all’età di 17 anni e poi andò a scuola per diventare banchiere. Nel giro di due generazioni, l’America non era più un luogo sconosciuto. Era dove sognavano più in grande. I miei bisnonni salutarono Gesso e salparono con la speranza nel cuore. Ma non avrebbero mai potuto prevedere che nel giro di tre generazioni la loro pronipote sarebbe tornata a Gesso, davanti a voi, come la prima First Lady italoamericana degli Stati Uniti”.

Ha inoltre spiegato, raccontando un curioso aneddoto che mostra il legame tra le origini messinesi e la sua famiglia alla Casa Bianca: “Come First Lady, ho riunito la vivace comunità italoamericana per celebrare la nostra cultura e sostenere le nostre tradizioni. Ho avuto anche l’opportunità di servire gnocchi e braciole alla Casa Bianca! E i valori di lealtà, duro lavoro e quello spirito di generosità che i miei bisnonni portarono con sé in America vivono ancora oggi”.

In conclusione ha ringraziato la comunità locale: “Sono così grata di essere qui a Gesso e mentre guardo questo bellissimo posto, e tutti voi, sento il calore di casa. Per la vostra gentilezza, per la vostra gioiosa accoglienza ricorderò e apprezzerò sempre questo giorno. E se i miei bisnonni potessero vederci tutti qui insieme, so che sarebbero stati felici, non perché ho il titolo di “First Lady”, ma perché i loro discendenti sono rimasti fedeli alle loro radici. Torno a Gesso oggi con gratitudine per i miei bisnonni e per voi. Per la cultura che amiamo. E per la luce che splende alla Casa Bianca, e ovunque ci sia un figlio o una figlia di Gesso. Che Dio ti benedica e ti protegga. Grazie.”

Ed ha infine annunciato di aver portato un affettuoso dono simbolico a Gesso e ai messinesi: “Ora ho portato un regalo per tutti voi. Signor sindaco, potrebbe unirsi a me, per favore? La mia casa, nel Delaware, ha un albero statale: l’agrifoglio americano. Quindi oggi regalo a Gesso un albero che è strettamente imparentato: l’agrifoglio europeo. Spero che questo albero resti per le generazioni a venire, come simbolo del legame duraturo tra Gesso e i suoi figli al di là dell’oceano. Possano le nostre radici rimanere forti e possiamo crescere sempre insieme”.

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