Correva l’anno 2015, sindaco Renato Accorinti. Messina, grossomodo in questi periodi, conosceva una delle crisi idriche più gravi della sua storia. Cateno De Luca ha costruito il suo successo elettorale promettendo acqua nei rubinetti dei messinesi 24 ore al giorno. Da allora sono cambiati solo gli amministratori: niente acqua h24, solo tanta “fuffa”, parole al vento e moltissime armi di distrazione di massa, usate per imbonire un popolo autenticamente “bue”.

Prima Cateno De Luca, poi Federico Basile, ma i problemi sono rimasti tali. Non c’era acqua prima e non c’è acqua adesso. La condotta è vetusta ha ripetuto il dott. in Scienze Geologiche, nonché Direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio, “faremo importanti investimenti per garantire l’acqua 24 ore al giorno ai messinesi”. In mezzo, due presidenti dell’AMAM, il cui operato si giudica solo attraverso i fatti.

Ieri mattina non c’era acqua, oggi diverse zone sono a secco. I messinesi sono disperati, impossibile iniziare la settimana senza un filo di acqua per potersi lavare. I problemi non sono mai cessati, e mentre il sindaco fa il “don ninniri”, presenziando anche all’accensione di un cero votivo, i cittadini imprecano sotto Natale, perché manca l’acqua.

La situazione comincia a farsi imbarazzante per l’amministrazione comunale, molto attenta all’apparenza, meno alla sostanza. I messinesi sono stufi di questa pessima amministrazione e sono pronti a fargli pagare il conto alle prossime consultazioni.

E mentre si accendono le luci del Natale, si spengono le speranze di una città destinata a retrocedere sempre più nelle classifiche della qualità delle vita. Oggi certificato dal “Sole 24ore”.

Davide Gambale