Truffa finto Carabiniere, fermati da quelli veri

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Truffa finto Carabiniere, fermati da quelli veri

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lunedì 16 Dicembre 2024 - 11:31

Prima una telefonata di un finto Carabiniere in servizio nella provincia di Catania per avvertire un’anziana che sua figlia avrebbe dovuto pagare subito una somma in denaro, altrimenti sarebbe stata arrestata. Poi lo stesso interlocutore che, insieme a un complice, si reca in auto davanti alla casa della vittima, laddove riscuote la somma di 350 euro e diversi preziosi, richiesti per risolvere una fantomatica controversia con la quale avevano fatto credere alla malcapitata che la figlia era stata trattenuta in caserma perché, in auto, aveva investito un minorenne.

È quanto accaduto, nei giorni scorsi, a una pensionata di Linguaglossa, circuita da due persone, già note alle Forze dell’Ordine, anche per specifici reati, poi individuate, tramite un’immediata attività d’indagine e denunciate dai Carabinieri per truffa aggravata. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’anziana signora, accortasi dell’inganno, avrebbe avvisato il figlio che, a sua volta, ha immediatamente chiamato il numero di pronto intervento del 112 per segnalare la truffa.

Avuta la notizia, la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, attivata da quella di Catania, ha coordinato le ricerche allertando tutte le pattuglie in servizio sul territorio peloritano. L’autovettura ricercata, con i due individui a bordo, è stata poi rintracciata e bloccata nei pressi degli imbarcaderi di Messina dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile che hanno effettuato una perquisizione.

Occultate nell’autovettura, i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato una somma di ben 11.500 euro e vari preziosi, tra i quali un anello ed una fede nascosti nella scarpa indossata da uno dei due soggetti. Parte dei preziosi erano frutto del raggiro compiuto in danno dell’anziana donna, mentre gli altri verosimilmente provenienti da analoghi episodi.

I due presunti truffatori, di origine campana e che stavano lasciando la Sicilia, sono stati quindi condotti in caserma dai militari dell’Arma che li hanno denunciati all’Autorità Giudiziaria. C’è da dire che, anche grazie alla campagna informativa sul territorio condotta dai Carabinieri per prevenire le truffe ha permesso in più casi di scongiurare la commissione di questi reati.

E’successo ad esempio qualche giorno fa, nel paesino di Gaggi. Lì, una signora 95enne ha ricevuto la telefonata di un finto Maresciallo dei Carabinieri, che le ha detto che era necessario del denaro per evitare conseguenze alla nipote coinvolta in un grave incidente stradale. La signora, preoccupata, aveva già preparato i soldi da dare allo sconosciuto, ma è stata una vicina di casa che, avendo letto la brochure elaborata distribuita dai Carabinieri contenente i consigli per prevenire le truffe, ha fatto subito capire alla signora anziana che era stata chiamata truffatori che si erano inventati tutto.

Nei giorni precedenti, i Carabinieri della Stazione di Gaggi, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione avevano distribuito numerosi volantini di questo tipo e affisso locandine presso l’ufficio postale e gli esercizi commerciali del paese.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati.

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