Morti improvvise da arresto cardiaco, all’Università di Palermo altri 50 defibrillatori

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Morti improvvise da arresto cardiaco, all’Università di Palermo altri 50 defibrillatori

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venerdì 20 Dicembre 2024 - 00:45

PALERMO (ITALPRESS) – Ulteriori 35 defibrillatori semi automatici esterni (DAE) si aggiungono ai 15 già presenti per fare dell’Università degli Studi di Palermo un ateneo cardio protetto in ogni sua struttura. I dispositivi salva vita sono stati installati in maniera capillare nella sede universitaria di Palermo; nei poli territoriali di Agrigento, Caltanissetta e Trapani e in tutti i luoghi afferenti all’ateneo per garantire un intervento tempestivo nei casi di arresto cardiaco improvviso.
L’investimento, di circa 100 mila euro, comprende anche la realizzazione di corsi di formazione sulle conoscenze in materia di primo intervento. I defibrillatori installati sono dotati di una guida vocale e di indicazioni sonore e visive che permettono di eseguire con semplicità le operazioni da compiere in caso di emergenza.
“Oggi – sottolinea il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri – rendiamo concreto un progetto importante che mette in sicurezza tutta la comunità universitaria. L’arresto cardiaco è un avvenimento che si può manifestare in qualunque fase della vita di una persona e per diverse ragioni. Spesso colpisce anche giovani adulti. Attraverso la creazione di una rete capillare di strumenti salva vita, la nostra università diventa un luogo sicuro. In caso di emergenza la geolocalizzazione di un defibrillatore permetterà a chiunque di trovarne uno a pochi metri di distanza evitando conseguenze drammatiche. Questo progetto conferma l’attenzione che rivolgiamo alla salute dei nostri ragazzi e, in generale, di tutto il personale docente e tecnico amministrativo dell’ateneo”.
“Sono 60 mila le morti per arresto cardiaco che si registrano all’anno in Italia. Un numero considerevole – spiega Salvatore Novo, professore ordinario in Malattie cardiovascolari – rispetto ai decessi totali. Prevenzione e formazione devono coinvolgere non solo il personale sanitario, ma l’intera popolazione. Educare quante più persone possibili ad effettuare questo tipo di manovre permetterà di intervenire tempestivamente in caso di emergenza e di ridurre il tasso di mortalità del 30 per cento».
“Il nostro Ateneo – afferma Rosa Anna Cicuta, responsabile del Sistema di sicurezza di Unipa – ha un’ampia utenza. Ai circa 47 mila studenti vanno sommati i docenti e il personale tecnico amministrativo. Per questo motivo è importante che ogni struttura del nostro ateneo sia dotata di un defibrillatore. Garantendo l’immediata disponibilità di questi strumenti salva vita ai soggetti che ne hanno bisogno attuiamo quella prevenzione che permette di contrastare le morti improvvise”.

– Foto: ufficio stampa Rettorato UniPa

(ITALPRESS).