Un anno di controlli a tappeto nei cantieri edili della provincia di Messina si è concluso con 22 persone denunciate, 10 attività sospese e sanzioni per un totale di 420mila euro.
L’operazione, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro, è stata finalizzata a garantire la sicurezza sul lavoro, combattere il lavoro nero e verificare il rispetto delle norme nei cantieri pubblici e privati.
I controlli hanno interessato 42 imprese edili e 140 posizioni lavorative. Le irregolarità sono emerse in 17 ditte, con 10 di queste sottoposte alla sospensione temporanea delle attività per gravi violazioni, come la mancata adozione di misure di sicurezza per evitare pericoli di caduta da impalcature e ponteggi, la carenza di dispositivi di protezione individuale e il mancato rispetto degli obblighi di formazione.
Nonostante le criticità rilevate, il fenomeno del lavoro nero sembra contenuto: solo 3 lavoratori irregolari sono stati individuati su 140 posizioni esaminate.
Tra le principali infrazioni spiccano:
- Mancanza di protezioni per il lavoro in quota.
- Assenza di dispositivi di protezione individuale.
- Scarsa sicurezza generale nei cantieri.
- Mancato rispetto degli obblighi di formazione per i dipendenti.
Le violazioni accertate hanno portato a 22 denunce e ammende per oltre 420mila euro. I Carabinieri hanno ribadito il loro impegno a proseguire i controlli anche nel 2025, con particolare attenzione ai cantieri pubblici.
Questa campagna, che rientra nel Protocollo d’intesa stipulato dalla Prefettura di Messina con gli enti provinciali, si pone l’obiettivo di rafforzare la sicurezza sul lavoro e contrastare le violazioni che mettono a rischio la vita dei lavoratori.
