Il Tribunale delle Imprese di Roma ha giudicato “inammissibile” il ricorso presentato da 104 cittadini contro Stretto di Messina Spa, la società concessionaria per il Ponte sullo Stretto.
La decisione, firmata dalla presidente Claudia Petrelli, ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese legali pari a 238mila euro, una cifra che potrebbe aumentare con oneri aggiuntivi, come IVA e cassa forense.
Il ricorso chiedeva la cessazione immediata delle attività tese all’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. Secondo i ricorrenti, rappresentati dagli avvocati Aurora Notarianni e Giuseppe Vitarelli, la società avrebbe violato i principi di diligenza e correttezza.
Tuttavia, il Tribunale ha rigettato l’istanza, giudicandola prematura e basata su ipotesi non concrete. La sentenza evidenzia che la procedura di approvazione è ancora in corso: manca l’ok definitivo del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess). Inoltre, i giudici sottolineano che non è stato dimostrato alcun danno ambientale imminente legato al progetto.
I legali dei ricorrenti hanno annunciato l’intenzione di impugnare la sentenza, contestando in particolare l’elevata cifra delle spese legali. “Riteniamo che l’importo sia frutto di un errore, non essendo motivato né compatibile con le tariffe previste”, hanno dichiarato.
Il caso si inserisce in un contesto più ampio di contenziosi legati al Ponte sullo Stretto. Oltre al ricorso dei 104 cittadini, restano pendenti altre quattro azioni legali:
1. Due contenziosi civili tra Stretto di Messina Spa, il consorzio Eurolink e Parson Transportation, che potrebbero rallentare i lavori.
2. Due ricorsi amministrativi presso il Tar del Lazio, presentati rispettivamente da Legambiente, Lipu e WWF Italia, e dai comuni di Villa San Giovanni e Reggio Calabria.
Tra i ricorrenti figurano noti attivisti e rappresentanti politici come l’ex assessore Daniele Ialacqua, gli esponenti del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana e Pippo Fusco, e l’ex deputata del PD Maria Flavia Timbro.
Dall’altra parte, la Stretto di Messina Spa era rappresentata dai professori Guido Alpa e Fabio Cintioli e difesa da una squadra legale composta dagli avvocati Fernando Rizzo, Andrea Vadalà e Gianni Toscano.
A favore della società si erano schierati anche 139 cittadini, il cui intervento è stato tuttavia dichiarato inammissibile.
La sentenza rappresenta un punto a favore per la realizzazione del Ponte, ma il percorso resta irto di ostacoli legali. La conferma definitiva del progetto è attesa dal Cipess e sarà preceduta da ulteriori valutazioni tecniche e ambientali.