Il consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, torna a sollecitare l’amministrazione comunale e la struttura commissariale al risanamento per completare il processo di rigenerazione urbana nel villaggio di Camaro S. Paolo. Oggetto della richiesta è lo sbaraccamento di via La Rocca, un’ultima striscia di baracche che, secondo Gioveni, rappresenta l’ultimo ostacolo per il totale risanamento dell’area.
Un progetto avviato ma non ancora completato
Negli ultimi mesi, l’area di Camaro Sottomontagna ha visto la demolizione di numerose baracche, sia nella parte a valle, vicino al ponte ferroviario ottocentesco, che nella parte a monte di via Quintino Mollica. Questi interventi, già in fase avanzata, hanno permesso l’avvio di progetti di rigenerazione urbana che includono spazi verdi attrezzati destinati alla popolazione residente.
Nonostante i progressi, Gioveni evidenzia come resti un “pugno nell’occhio” la presenza di una decina di baracche in via La Rocca, che continuano a ospitare famiglie.
“La loro rimozione – sottolinea Gioveni – non solo restituirebbe decoro all’intera zona, ma permetterebbe anche di risolvere problemi infrastrutturali e viari”.
Problemi fognari e viabilità compromessa
Tra le criticità sollevate c’è il deterioramento della rete fognaria sotto le baracche, che causa disagi alle palazzine limitrofe e richiede frequenti interventi da parte di AMAM. Inoltre, il completamento dello sbaraccamento consentirebbe di ripristinare via La Rocca come strada carrabile, migliorando la viabilità in una zona densamente popolata.
La richiesta di priorità
Gioveni chiede al commissario straordinario per il risanamento e al Comune di inserire lo sbaraccamento di via La Rocca come priorità nel cronoprogramma.
“Solo con la rimozione di queste baracche sarà possibile completare definitivamente il risanamento di Camaro S. Paolo, offrendo una migliore qualità della vita ai residenti e trasformando l’area in una risorsa per tutta la città”.
L’intervento su via La Rocca rappresenterebbe l’ultimo tassello per chiudere un capitolo storico di degrado a Messina, segnando un ulteriore passo verso la rigenerazione complessiva del territorio urbano.