Il servizio di Report sul Ponte sullo Stretto in cui è stato intervistato, tra gli altri, il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni, e per cui Webuild ed Eurolink hanno annunciato querela, continua a far discutere.
Durante un question time alla Camera, il deputato Angelo Bonelli ha portato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che però si è fatto sostituire dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
Bonelli, polemico sull’assenza di Salvini, ha chiesto spiegazioni riguardo le criticità espresse da Doglioni in ambito sismico su pga e accelerazione di gravità. Il deputato di Alleanza Verdi Sinistra ha chiesto quale organismo tecnico dello Stato abbia validato il progetto, “considerato che i pareri del Consiglio superiore lavori pubblici, di Ispra e Ingv non soni stati valutati e considerati”.
Ciriani ha risposto che “il decreto legge ha previsto che si faccia riferimento a un comitato scientifico composto da 9 componenti specializzati ed esperti che opera in autonomia e indipendenza con compiti di consulenza tecnica anche ai fini della supervisione e dell’indirizzo delle attività tecniche e progettuali. Il 29 gennaio 2024 il Comitato scientifico ha espresso al cda della Stretto spa un parere favorevole con raccomandazione in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera e delle varianti.
La predisposizione per l’approvazione del progetto definitivo è il risultato di un procedimento che ha coinvolto i massimi rappresentanti di aerodinamica, aeroelastica, sismica, geotecnica e ambiente”.
Ha infine rassicurato che “la geologia è stata accuratamente studiata, tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto sono state identificate, censite e monitorate. Sulla base degli studi condotti sono stati identificati punti di interazione tra Ponte e terreno in modo da evitare il posizionamento su faglie attive ed evitare rischi in caso di terremoto”.
Bonelli ha però ribattuto con veemenza:
“Ministro, l’hanno mandata allo sbaraglio, quello che ha detto non è vero”.
E ha mostrato in aula un documento citando la planimetria realizzata dalla Stretto di Messina, che indicherebbe che “il pilone di Cannitello sta su una faglia attiva”.
Bonelli ha aggiunto che “il progetto Itaca di Ispra conferma questo ed ha inviato una serie di osservazioni con preoccupazioni sugli aspetti sismici riguardo al grado di accelerazione” ed ha concluso con forza “dovete portare il progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici, perché ha valore superiore ai 100 milioni di euro.
Non state considerando i pareri degli organismi tecnici e scientifici. Li strappate.”
Anche il deputato PD Marco Simiani ha esposto dubbi sulla sicurezza sismica del progetto, dal momento che la Commissione Via Vas ha posto 62 prescrizioni, e per l’assenza di un mandato a Ingv per analizzare il rischio sismico, oltre che per la questione del pilone di Cannitello, già citata da Bonelli.
Simiani ha definito l’opera “costosa e forse pericolosa”.
Gli ha risposto il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, spiegando che “la valutazione del rischio sismico non rientra nei compiti del Mase e nemmeno un mandato a Ingv. Essa attiene alle verifiche strutturali che vanno fatte in ambito diverso. Il progetto è completo e dettagliato, quindi non è stato previsto un mandato”.
Pichetto Fratin ha chiarito che “alcuni ricercatori Ingv hanno collaborato sia nel 2011 che nel successivo aggiornamento del progetto. Il progetto definitivo è corredato di livelli di approfondimento superiori al livello 3 della microzonizzazione sismica richiesto per opere strategiche”.
Ha anche detto che, rispondendo alle 62 prescizioni della commissione Via Vas, “riguardo le procedure di valutazione ambientale, la Stretto di Messina ha trasmesso la documentazione relativa alla condizione ambientale 1 in valutazione presso la commissione tecnica”.
Ha concluso che, “con riferimento infine a quello che concerne la Vinca e il parere negativo rispetto ad alcuni siti specifici, verificata la mancanza di soluzioni alternative rispetto a quella prospettata e attestati i motivi imperativi di rilevante interesse pubblico del progetto, si fa presente che è stata redatta una valutazione di incidenza di livello 3 al fine di delineare ogni necessaria misura di compensazione atta a garantire comunque gli obiettivi di conservazione dei siti e volta ad annullare le incidenze residue che permangono in seguito all’attuazione delle misure di mitigazione definite. Tali misure dovranno essere meglio vagliate secondo quanto previsto dalla normativa vigente”.