Nuova tensione politica a Palazzo Zanca. I consiglieri comunali Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo hanno formalmente richiesto al sindaco Federico Basile e alla giunta municipale la revoca in autotutela della delibera n. 40 del 23 gennaio 2025, con la quale è stata prorogata di tre anni la nomina del Collegio dei Revisori dei Conti.
I motivi della contestazione
Secondo i firmatari della richiesta, il provvedimento sarebbe viziato sotto due profili principali:
1. Mancata entrata in vigore della norma regionale citata. La delibera si basa su una presunta modifica dell’articolo 10 della L.R. n. 3/2016, che, secondo l’amministrazione, consentirebbe alla giunta di prorogare l’incarico del Collegio nei comuni sottoposti a piano di riequilibrio finanziario. Tuttavia, i consiglieri evidenziano che questa modifica non risulta ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (GURS) e quindi non è efficace.Nella GURS n. 3 del 15 gennaio 2025, contenente la Legge di Stabilità Regionale 2025/2027, non c’è traccia della norma citata dall’amministrazione, che potrebbe invece far parte del collegato alla legge di stabilità, ancora non pubblicato.
2. Errore nella data di scadenza del Collegio dei Revisori. Secondo i consiglieri, il mandato del Collegio sarebbe scaduto l’8 gennaio 2025 e non il 23 gennaio 2025, come erroneamente indicato nella delibera di giunta.L’ultima nomina, infatti, è avvenuta con la delibera di Consiglio n. 619 del 24 novembre 2021, immediatamente esecutiva. Considerando i tre anni di durata del mandato e la proroga di 45 giorni prevista per legge, la scadenza effettiva era fissata per l’8 gennaio 2025.
La richiesta di revoca
Alla luce di queste osservazioni, i consiglieri comunali hanno chiesto l’immediata revoca in autotutela della delibera contestata, riservandosi ulteriori azioni per impugnarne la validità.
«Non entriamo nel merito politico e giuridico dell’atto – scrivono i consiglieri – ma appare evidente che si tratti di una forzatura. Chiediamo quindi al sindaco e alla giunta di revocare immediatamente il provvedimento».
Ora resta da vedere quale sarà la risposta dell’amministrazione comunale, chiamata a chiarire le basi giuridiche della delibera.