I forti temporali che nei giorni scorsi hanno colpito Messina hanno riportato al centro del dibattito politico la questione della fragilità del sistema di raccolta delle acque piovane e della gestione delle emergenze meteo. Secondo i consiglieri comunali Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo, la città si è dimostrata ancora una volta impreparata a fronteggiare eventi atmosferici sempre più frequenti e intensi.
“Le esondazioni dei torrenti da Scoppo a Orto Liuzzo, passando per Zafferia, e un sistema fognario al collasso che ha causato allagamenti fino in pieno centro, dimostrano che Messina non può più permettersi di considerare queste piogge come fenomeni straordinari. Sono ormai strutturali del nostro clima”, denunciano i consiglieri in una nota.
Allarme sulla rete idrica e mancanza di prevenzione
Nei mesi scorsi, in risposta a una direttiva regionale della Protezione Civile, i consiglieri avevano interrogato il sindaco Basile per sapere se fossero state adottate misure preventive per mitigare il rischio idraulico. In particolare, avevano chiesto:
- La mappatura delle strade a rischio allagamenti, per impedirne l’uso in caso di forti piogge;
- La rimozione di ostacoli nei torrenti (rifiuti, cassonetti, veicoli, ecc.);
- Un monitoraggio più efficace per evitare l’accumulo di spazzatura nei pressi degli alvei.
L’amministrazione comunale, tramite il sindaco e l’assessore Minutoli, aveva rassicurato sul rispetto di queste direttive, ma secondo i consiglieri la realtà dei fatti ha dimostrato il contrario.
“Il nostro sistema di raccolta delle acque è antiquato, pensato per la Messina degli anni ‘70, e non tiene conto delle urbanizzazioni degli ultimi trent’anni. Interi quartieri come San Licandro, Annunziata, le colline e le aree torrentizie della zona sud restano scoperti, mentre il centro città si allaga a ogni temporale”, sottolineano Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo.
Il caso Via Don Blasco e copertura del torrente Bisconte
Un altro punto critico riguarda due nuove infrastrutture, Via Don Blasco e la copertura del torrente Bisconte, entrambe finanziate con fondi pubblici. “È sconcertante che opere così recenti abbiano problemi di allagamento così gravi. Via Don Blasco diventa pericolosa per la circolazione, mentre il torrente Bisconte, invece di regimentare il flusso d’acqua, travolge chi vi transita”, denunciano i consiglieri.
Per questo motivo, nelle prossime ore chiederanno chiarimenti all’assessore competente sulla regolarità dei lavori e sui collaudi eseguiti, con particolare attenzione ai sistemi di raccolta delle acque meteoriche.
Piani di emergenza da rivedere
Infine, la nota evidenzia come, nonostante i piani di protezione civile prevedano presidi immediati e divieti di accesso ai torrenti in caso di allerta meteo, questi non siano stati mai applicati.
“Quando si verificano eventi intensi, le misure di emergenza devono essere attivate davvero. Bisogna impedire l’accesso ai torrenti, avvertire i residenti delle aree a rischio e monitorare le piene con attenzione”, insistono i consiglieri.
Anche i torrenti tombati che attraversano il centro, trasformati in assi viari strategici, devono essere soggetti a controlli preventivi. “Chi monitora che gli alvei siano sgombri da ostacoli? Viene mai valutato se, in caso di piogge estreme, sia necessario chiudere temporaneamente queste strade?”, si chiedono i consiglieri.
La richiesta finale è chiara: “Non basta rispettare formalmente le normative, serve una politica di prevenzione attiva e concreta. Messina deve smettere di rincorrere le emergenze e iniziare a pianificare gli interventi con serietà”.