Commozione e grande emozione ieri mattina nella sala Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele per “Walter Manfrè Amarcord – Il ruolo del teatro nella cultura dell’arte e del benessere sociale”. Tanti gli amici, una novantina circa, che si sono radunati per un omaggio al regista messinese nel primo anniversario della sua scomparsa per il primo evento presentato dalla neonata associazione culturale “ARTEfatto – Eco Idee”.
Curata la location: le luci, le musiche di sottofondo, i video, le foto e la raccolta della rassegna stampa di un’intera vita dedicata al teatro. A dare il benvenuto, il presidente del Teatro Orazio Miloro, seguito dall’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli per i saluti istituzionali.
Dopo di che, abbassate le luci, è stato lo stesso Walter Manfrè a richiamare a sé tutta l’attenzione comparendo in tre video: il primo, nel quale recitava i versi del Conte Ugolino, il secondo, in cui una carrellata di foto lo ritraeva nei momenti apice della sua lunga carriera dagli Anni ’70 ai giorni nostri, il terzo in cui veniva intervistato in merito all’attività dell’ITC – International Theatre Centre, la scuola che, negli ultimi anni della sua vita, aveva fondato a Comiso. Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Elisabetta Raffa, c’erano l’assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata, l’attore, regista e docente Daniel Gonciaruk e la scrittrice e counsellor Serena Manfrè, figlia del regista: tutti e tre chiamati ad affrontare la tematica del ruolo del teatro dal punto di vista sia artistico sia sociale.
Dopo un affettuoso ricordo di Manfrè, Gonciaruk ha parlato della sua esperienza di insegnante, tra l’altro impegnato, negli ultimi mesi, in un progetto su Shakespeare con alunni di alcune scuole messinesi. L’attore ha posto l’accento sia sull’aspetto culturale sia sull’importanza del teatro a livello di crescita personale, mentre è toccato all’assessora Cannata e a Serena Manfrè parlare di teatro a livello sociale centrandosi sulla rigenerazione del territorio e sul benessere della persona. L’incontro non è stato, dunque, semplicemente un omaggio al genio artistico di Walter Manfrè, ma anche un punto di partenza per iniziative incentrate sul teatro e che potrebbero avere un costruttivo impatto sul territorio. Tante le idee lanciate, dal Teatro ragazzi al teatro diffuso, al lavoro con disabili e anziani. E, per quanto riguarda la rigenerazione territoriale, Serena Manfrè ha posto l’accento sulla capacità del padre di identificare spazi inconsueti e trasformarli in palcoscenici. Primo in lista, il rione Ogliastri, luogo dove Manfrè aveva trascorso alcuni mesi della sua vita di bambino e dove aveva sognato di realizzare un suo spettacolo.
Presente, ieri, anche l’editore Armando Siciliano con “Walter Manfrè e il Teatro della persona” a firma di Ugo Ronfani, il fotografo e amico di famiglia Enrico Guerrera e l’attore Giovanni Maria Currò, che si è affettuosamente prestato a fare da fonico.