«Quanto accaduto sull’uso dell’acqua proveniente dai pozzi di Briga è semplicemente inaccettabile. Solo nell’agosto 2024 l’Amam ha inoltrato la richiesta ad Asp e Genio Civile le autorizzazioni previste per immettere tale acqua nell’acquedotto Santissima. Eppure, ad oggi, non ha ancora ottemperato alle prescrizioni imposte dall’Asp in merito all’impermeabilizzazione della condotta fognaria che corre in prossimità dei pozzi. Altro che “problemi burocratici”, come affermato genericamente dal Sindaco: senza quelle autorizzazioni, l’acqua non avrebbe mai dovuto essere immessa in rete”.
Lo scrive in una nota Renato Coletta, consigliere di quartiere del Pd.
“Il fatto che ciò sia avvenuto è grave e ha richiesto la mobilitazione di comitati civici e di esponenti politici per arrivare alla chiusura dei pozzi da parte dello stesso primo cittadino. Riteniamo che sia dovere di un Sindaco informare correttamente la cittadinanza per tutelarne la salute, non minimizzare o peggio, coprire le inefficienze. La responsabilità è aggravata dal cambio ai vertici dell’Amam voluto e imposto da De Luca, un atto di natura meramente politica e non di assunzione di responsabilità per quanto accaduto l’estate scorsa, che ha solo comportato pesanti contraccolpi interni all’azienda, rallentando ulteriormente l’iter autorizzativo e penalizzando persino le attività manutentive, che sono sotto gli occhi tutti.
Restano inoltre oscuri i risultati degli esami di potabilità effettuati da Amam, che non sono stati resi pubblici. E mentre si registrano segnalazioni crescenti di erogazione insufficiente in molte zone della città, come via delle Mura, contrada Vignazza, via Fratelli De Mari e Salita Cappuccini, solo per citarne alcune, si assiste a un uso discutibile dei fondi del PNRR: invece di intervenire sulle reti primarie e secondarie, dove si concentra la maggior parte delle perdite idriche, si preferisce investire nella sostituzione delle reti di prossimità (terziarie) del centro e del quartiere Lombardo. Che utilità hanno avuto questi interventi in termini di recupero delle perdite? Qual è la logica?
Infine, non va taciuto che i due pozzi di Briga, così come almeno uno dei tre di Mili, distano, sono localizzati all’interno della fascia di rispetto di 200 metri rispetto a 2 cimiteri, una norma prevista dalle normative igienico-sanitarie. Era davvero opportuno operare in prossimità di questi luoghi?
Per questi motivi, di concerto con la segreteria provinciale, sarà presentata un’interrogazione urgente, con l’obiettivo di fare piena luce su questa vicenda, informare correttamente la popolazione e chiedere con forza i dovuti correttivi».